– È una squadra vincente tutta varesina e con uno staff tecnico di prim’ordine quella che nel prossimo mese di febbraio è destinata a vincere l’ennesima partita di un campionato che per l’ex dirigente d’azienda è iniziato nel 2006 conoscendo per caso la dott.ssa congolese . Ma tornando alla squadra e allo staff dell’inizio bisogna dire che comprende anche il dott. di Casciago ed il Gruppo Allenatori Calcio Varesini presieduto da occasionali partner di una storia che ha fatto del bene a chi l’ha condivisa e farà del bene a chi ne riceverà il frutto.
«Ha detto bene – conferma Vittorio Meschini – Tutto è cominciato nel 2006 quando conobbi la dott.ssa Kitoga, laureata in medicina alla Cattolica di Roma, poi tornata nel proprio paese per dedicarsi ai bambini di strada e alle donne vedove di guerra o vittime di atroci violenze. Con mia cugina Gabriella e una coppia di amici romani decidemmo di passare le vacanze del 2007 in Congo , dove Colette vive e precisamente a Bukavu, a Sud del lago Kivu al confine con il Ruanda. Da poco era finita una sanguinosa e lunga guerra con milioni di vittime, bambini orfani, ex bambini soldato e vedove. Visitando i centri di Bukavu, Kamituga e Uvira, sul Lago Tanganika, abbiamo avuto modo di conoscere un giovane ragazzo, Maurice, appena diplomato, orfano di entrambi i genitori, che aiutava Colette nella gestione della casa e nell’assistenza giornaliera ai bambini. Maurice era un ragazzo molto intelligente, volenteroso, sveglio, ma senza mezzi iscriversi all’Università. Con mia moglie decidemmo di aiutarlo permettendogli di laurearsi in Economia e oggi lavora come impiegato amministrativo all’ospedale di Kinshasa. Da quella prima volta è passato il tempo ma non l’amicizia e l’impegno nel quale ho coinvolto strada facendo parenti e amici».
Una storia nata per caso diventata una parte importante della sua vita fatta di progetti e iniziative utili a migliorare le condizioni di vita di tanti bambini. «Contraddizioni e difficoltà che in questi anni ho imparato a conoscere cercando per quanto è nelle mie possibilità di esser d’aiuto per le necessità primarie. Prima su tutte l’acqua potabile organizzando iniziative mirate alla costruzione di un pozzo. Successivamente, con la splendida Suor
Chiara, abbiamo sistemato la scuola di Plateau des Batekes creando un gemellaggio con la scuola primaria di Luvinate che nel corso degli anni ha generato numerose donazioni. E’ in questa occasione che ho avuto la fortuna di conoscere e coinvolgere il dott. Carlo Bianchi e la dott.ssa che per due volte hanno passato le loro vacanze nelle missioni e in vari ospedali, tra i quali quello appena inaugurato».
E dalle priorità allo sport il passo è stato breve. «Ci stiamo arrivando per gradi e anche questa volta abbiamo trovato subito nuovi amici in Giovanni Cortazzi ed il suo gruppo di allenatori calcio varesini. Grazie ad una loro serata abbiamo ricevuto due serie di maglie per i nostri ragazzi e, grandissima novità per loro, dei veri e propri palloni. A quella donazione si è aggiunta quella del negozio Triple di Varese. E infine, ormai prossimi alla partenza per l’ennesimo viaggio, sempre gli allenatori varesini ci hanno consegnato due mute complete e altri palloni che consegneremo ai responsabili della scuola del Plateau situata a 130km da Kinshasa. Restando in ambito sportivo possiamo dire senz’altro di essere una bella squadra. Consapevoli di giocare in un campionato difficile quanto infinito dove affrontiamo una partita alla volta donando ciò che possiamo, ricevendo ogni volta».