Devi scegliere il nuovo medico? Presto sarà possibile confrontare online i curriculum, per avere uno strumento in più per scegliere. E i diretti interessati sono favorevoli e pronti a diventare «trasparenti».
La notizia è di qualche giorno fa: il Consiglio regionale lombardo ha approvato una mozione che chiede alla Giunta di attivarsi per istituire una rete informatica online che, nel rispetto della normativa sulla trasparenza della pubblica amministrazione, renda pubblica la consultazione dei curricula dei medici di base e dei pediatri di libera scelta.
Una scelta consapevole
Prima firmataria del provvedimento è , consigliera regionale del gruppo consiliare “Maroni Presidente”: «È indispensabile che nel rapporto medico-paziente, oggi in crisi, si instauri una relazione umana fatta di fiducia e stima reciproca, presupposti indispensabili per l’atto diagnostico e terapeutico. Per questo, il cittadino deve poter effettuare una scelta consapevole del medico di base o del pediatra di famiglia, fondata sulla conoscenza di elementi curriculari quali la competenza, la preparazione professionale, la specializzazione e la formazione e non su elementi di pura casualità o opinioni riportate da altri».
I medici di base varesini sono d’accordo con questa proposta e si dicono pronti a mettere online l’elenco delle proprie competenze. «Non vedo che problemi potrebbe creare, anzi – dice , medico di base da quasi trent’anni – potrebbe essere una garanzia in più per i pazienti, perché non veniamo assunti con concorsi, ma tramite graduatorie. Il cv potrebbe essere un modo in più per capire che tipo di professionisti siamo».
Anche se, sottolinea la dottoressa, «la vera discriminante è sempre il rapporto umano. Le persone, spesso, prima di scegliermi vengono a scambiare due parole, vogliono capire chi sono».
La pubblicità non è ammessa
Anche è medico di lungo corso e anche per lui non ci sono problemi per la pubblicazione del curriculum, anche se, dice, «vedremo cosa ne pensa l’ordine». Perché una delle norme deontologiche impone di non farsi pubblicità.
, medico di base varesino, è presidente regionale della Simg, la società italiana di medicina generale. E si trova «d’accordo sia come medico che come rappresentante di una società scientifica. Perché il rapporto umano è importante, ma noi dobbiamo agire “secondo scienza e coscienza”».
Dove per «scienza», spiega Sessa, si intende «l’aggiornamento continuo, indispensabile in una professione in cui ogni cinque anni ci si ritrova con il 60% di conoscenze cambiate. È giusto che i pazienti possano sapere anche quanto facciamo per mantenerci attivi e professionali. Ogni medico ha la sua specificità. Così come ogni paziente è unico».
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