Da domani i saldi. Ma molti furbetti fanno già gli sconti

Dai negozianti cartellini ribassati e info sottovoce: «Controlli blandi, è un sistema superato nei fatti. Però non siamo ancora pronti a rinunciare al rito»

– Domani partono i saldi ma gli sconti sono già ovunque. Questa stagione potrebbe segnare la fine dei periodi programmati di vendite di fine stagione: in pochi hanno rispettato il regolamento e ogni commerciante ha agito in autonomia, «ma non siamo ancora pronti a rinunciare ai saldi». Martedì 5 gennaio è la data che Regione Lombardia ha fissato per l’inizio dei saldi di fine stagione. Da domani per i successivi 60 giorni i negozi potranno scontare la merce che fino ad oggi avrebbero dovuto proporre a prezzo pieno.

Un mese prima della data fissata per l’inizio delle svendite, infatti, tutti i negozi sono obbligati a non fare più sconti né promozioni e a non promuovere offerte di alcun tipo. Una regola che però rispettano ormai in pochi. Le boutique applicano gli sconti in cassa, informando i clienti a voce dei ribassi già in atto. Alcuni negozi hanno appiccicato timidi cartellini colorati sulla merce, che indicano il prezzo ribassato di capi di abbigliamento e accessori. I maxi store invece non si fanno scrupoli: cartelli pubblicitari in vetrina e messaggi sui telefonini o via email ai clienti di fiducia informano che si può già approfittare di tantissime occasioni. Del resto, i controlli da parte della polizia locale sono inesistenti. Viene quindi spontaneo chiedersi, mai come quest’anno, quanto senso abbiano ancora i saldi di fine stagione, così come li abbiamo sempre intesi. «Effettivamente poco – ammette di Ascom – La regola c’è, ma se non la si fa rispettare perde di significato». Se per le grandi catene si tratta di pura concorrenza sleale, però, per i piccoli commercianti si tratta di sopravvivenza: «Il periodo non è facile e brillante per nessuno. Sono convinto che chi pratica gli sconti nei due mesi precedenti i saldi lo faccia solo per questo». Sconti di necessità insomma, che però fanno perdere di significato al periodo legislativamente predisposto a farli. «Sono altrettanto convinto però – aggiunge Angelucci – che i saldi rappresentino ancora un evento per i consumatori, a cui non siamo pronti a rinunciare». Non sono della stessa opinione le associazioni dei consumatori, che da tempo chiedono che si giunga ad una reale liberalizzazione del settore, tanto più oggi che la normativa viene disattesa dagli stessi commercianti .E alcune Regioni hanno già decretato la possibilità di vendere la merce con prezzi ribassati anche fuori dai periodi canonici, liberalizzando nei fatti gli sconti per il commercio.

Comunque vada, se ne parlerà per la stagione estiva, perché domani i saldi cominciano e c’è grande attesa. «Abbiamo forti aspettative, soprattutto nell’abbigliamento – conclude Angelucci – Il clima mite ha penalizzato i capi spalla più importanti: forse adesso, con prezzi più bassi e l’inverno vero alle porte, potrà esserci più richiesta». Nel caos delle offerte che sta regnando, è sempre bene tenere a mente alcune regole anti-truffa. Tutti i capi esposti nei negozi devono avere indicato sul cartellino il prezzo pieno, la percentuale di sconto applicata e il prezzo finale. Il consumatore ha diritto alla riparazione, alla sostituzione, alla riduzione del prezzo o alla restituzione di quanto pagato, purché abbia conservato la prova d’acquisto.