GALLARATE In partenza dal binario tre, treno diretto per lo scudetto: Gallarate ancora una volta si trasforma in Città Milan. Tifosi in delirio e cori da stadio per accogliere la squadra rossonera alla stazione Fs di Gallarate – sì, proprio la bistrattata stazione di Gallarate – dove è partito il treno charter voluto dall’ad Adriano Galliani per raggiungere Brescia evitando ingorghi in autostrada. Erano circa in duecento ieri in piazza Giovanni XXIII ad attendere i campioni rossoneri in partenza per la trasferta a Brescia che potrebbe avvicinare lo scudetto.
Molti i giovani e i giovanissimi presenti, chi indossando la casacca rossonera, chi con un pallone o un poster da far autografare, chi con la macchina fotografica e il telefonino pronto per scattare. Il pullman proveniente da Milanello arriva poco prima delle 18. In prima fila Galliani e il mister Massimiliano Allegri. Subito si scatenano i cori da stadio tra i tifosi accalcati. «Siamo sempre con voi, non vi lasceremo mai». Il primo a scendere dalla porta sul retro è Clarence Seedorf, poi tutti in passerella, protetti dal cordone delle forze dell’ordine (mobilitate la polizia locale, i carabinieri e la polizia) e degli addetti di Trenitalia e Rfi. «Mister portaci lo scudetto» e «grandi, ragazzi», alcuni degli appelli urlati dai tifosi in direzione dei loro beniamini. Andrea Pirlo ringrazia per i complimenti, Kevin Prince Boateng si fa fotografare insieme ad un ragazzino. Come pendolari qualsiasi, i giocatori del Milan entrano dalla porta principale e imboccano il sottopassaggio per salire al binario tre, dove li aspetta un elegante Eurostar City. Scelta azzeccata, quella di Galliani, dato che già a metà pomeriggio i bollettini segnalavano «code a tratti sulla A4 tra Milano est e Grumello per traffico intenso». Dopo che i giocatori salgono sul convoglio, la seconda carrozza viene letteralmente assediata dai tifosi a caccia di sguardi per i loro souvenir fotografici. Assenti lo squalificato Ibrahimovic e l’infortunato Pato, il più richiesto dalla folla è “Fantantonio” Cassano, seguito in un podio virtuale della popolarità da Robinho e dal “gallaratese” Rino Gattuso. Sulla prima carrozza staff e dirigenti, con Galliani intento nella lettura della “Gazzetta”, Allegri pronto per riposarsi e il ds Ariedo Braida che scherza con i ragazzini che lo salutano dalla banchina della stazione e mostra i pugni ai tifosi. Un pensionato commenta: «Hanno fatto una bella pubblicità alle ferrovie. Se pensi a tutti i pazzi che passeranno le ore in coda in automobile». Dopo l’apertura della pescheria di Gattuso, la visita medica di Ibra al Sant’Antonio Abate e altre occasioni, Gallarate, sempre più Città-Milan, comincia ad abituarsi alle scene di delirio rossonero. Alle 18.15 il fischio del capotreno prelude a quello dell’arbitro di domani sera: la partenza è accompagnata da un caloroso applauso. E dopo aver vissuto i suoi venti minuti di gloria, la stazione di Gallarate può tornare ad essere lo stesso luogo triste e bistrattato che è sempre stato.
Andrea Aliverti
e.romano
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