VARESE Alberto Orlandi, la guardia del corpo di Veronica Lario, è nato e cresciuto a Gavirate. Cittadina dove ancora oggi tutti lo ricordano come «il ricciolo», o «il ricc», per la folta chioma riccia.
Il gorilla nostrano, boss di tutti i bodyguard di casa Macherio, è comparso in prima pagina su Libero e su Novella 2000 dopo che Daniela Santanchè, in un’intervista, ha svelato l’altarino – vero o presunto – tra lui e Veronica Lario. Affermazioni prontamente smentite da Orlandi, ma su cui il paese ama fantasticare.
VOCI DI PAESE
Sulle pagine di Libero lo si vede affianco a Veronica Lario. Su Novella 2000, invece, è fotografato al suo fianco in auto e mentre si prende amorevolmente cura del suo nipotino. Tra i due, però, non ci sono baci ed effusioni compromettenti. Gli abitanti di Gavirate si dividono così tra quanti sono pronti a dare seguito alle chiacchiere, immaginando Alberto nei panni di Kevin Costener nel film «The Bodyguard», e quanti sono convinti della falsità
della notizia, «tanto più che la foto pubblicata da Novella 2000 sembra un fotomontaggio» dicono. «Comunque stiano le cose, lui si che se la passa bene» afferma un coetaneo gaviratese. «Gli ho parlato e mi ha detto che queste notizie sono delle grandi balle» aggiunge un ragazzo affacciandosi da un furgoncino bianco, presentandosi come un amico di vecchia data. Ieri mattina, al mercato, gruppetti di signore si sono divertite a fare ironia sul gorilla gaviratese, «ingrassato rispetto ad anni fa», «stempiato», entrato, forse suo malgrado, nel triangolo con Veronica Lario e Silvio Berlusconi. «Un rubacuori» ribadiscono le malelingue, ricordando il successo che Alberto ha sempre riscosso con le fanciulle, fino dai giorni in cui frequentava l’oratorio estivo.
DONGIOVANNI?
Di Alberto, sempre attivo in chiesa, membro di Comunione e Liberazione – soprannominato «il ciellino» da Berlusconi -, non vuole parlare don Roberto Verga, che fu suo parroco a Gavirate. Qualcuno, come la titolare di Ninna Mamma, un negozio di abbigliamento per bambini, finge di aver perso la memoria. Ma poi, guardando Novella 2000, si lascia scappare un: «con che faccia è venuto?» Il «barbiere» Diego, quello che metteva le mani nella chioma dell’Orlandi, si astiene dai commentare, anche se i pettegoli del paese sono pronti a giurare che il gorilla, malgrado risieda in Brianza, vada ancora lì a sistemarsi l’acconciatura. Si, perché «il ricciolo» se lo ricordano tutti. Vuoi per le feste dove suonava la chitarra. Vuoi perché frequentava le palestre. Anzi, pare che fosse proprio a «Le Piramidi», nella vecchia sede di via 4 Novembre, che in lui nacque la passione per il body building. Fu pari passo con l’amore per la palestra, infatti, che Alberto maturò l’idea di fare la guardia del corpo. Prima lavorò al seguito di Versace, dopo per Berlusconi. Prima come autista, poi come «tuttofare» di casa Macherio, dove pare sia divenuto «capo della sicurezza». Capacità e spirito di intraprendenza, infatti, «al ricciolo» non sono mai mancate. Negli anni ’80 fondò una ditta individuale, la «Alberto Orlandi Autotrasporti», poi la società «In corsa» che ancora esiste e successivamente la «Lavori in Corso», specializzata in organizzazione di eventi, da cui si tirò fuori nel 1994. I ristoranti del paese già vedono il business: «Speriamo che venga con Veronica a mangiarsi qualcosa da me, così scatto due foto e divento famoso» dice un ristoratore. «Ma non scrivete chi sono, altrimenti faccio una brutta figura».
Adriana Morlacchi
e.marletta
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