I giornalisti sono nell’occhio del ciclone. Li ha presi di mira nei giorni scorsi Grillo, e all’assemblea della Lega il segretario Salvini si è sintonizzato sulla stessa onda. «Burocrati, economisti e giornalisti sono tutti uguali» ha detto Salvini. Un apparentamento non ben chiaro. Chiarissimo invece l’invito ai giornalisti ad andare dove si manda chi non ci sta simpatico, e soprattutto l’affermazione: «Dalla prossima volta faremo entrare (nelle riunioni leghiste, ndr) solo i giornalisti seri che parlano bene di noi». Per essere attendibile, secondo il neoleader della Lega, la stampa deve elogiare lui e il partito. Se no, fa cattiva informazione.
Paolo di Benedetto
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