«Da Torino passa il nostro futuro»

La “penna” varesina del Corsera Flavio Vanetti ci spiega la nazionale di Messina alla vigilia del pre-olimpico

Domani inizia il torneo pre-olimpico di Torino, ovvero l’ultima possibilità utile per la nazionale italiana di pallacanestro di qualificarsi alle prossime Olimpiadi di Rio de Janeiro. Gli azzurri di Ettore Messina sono inseriti nel gruppo B con Tunisia e Croazia: l’esordio è previsto alle 21 al Pala Alpitour di Torino contro la Tunisia, mentre martedì, sempre alla stessa ora, l’Italbasket sfiderà la Croazia. L’eventuale semifinale è in programma venerdì 8 luglio, alle 18 o alle 21. La finale sabato 9 luglio alle 21. Nel gruppo A sono presenti Grecia, Iran e Messico. Noi abbiamo deciso di affrontare l’argomento assieme a Flavio Vanetti, giornalista varesino del Corriere della Sera che sarà a bordo campo sia a Torino che alle Olimpiadi di Rio.


Dunque, il cuore mi dice che le possibilità sono tante, ma se ci metto la testa penso che sia difficile. Non voglio rendere Croazia e Grecia più forti di quanto già siano, ma contro queste due squadre si giocheranno partite dal risultato non scontato, si può anche perdere. Non sarà semplice, il fattore campo può essere allo stesso tempo un vantaggio ed uno svantaggio. Può caricarti ma può anche farti sentire troppo la pressione. Ci sarà di sicuro grande entusiasmo, speriamo che venga veicolato e percepito nel modo migliore».

Mi sembrano logiche in funzione delle sue idee. Non mi stupisco dell’assenza di Della Valle in favore di Poeta, perché a mio modo di vedere Ettore preferisce Poeta per il tipo di giocatore che è, perché è un collante importante nello spogliatoio, sa stare al suo posto e uscire dalla panchina per dare strappi importanti nel momento giusto. Non suoni però come una bocciatura per Della Valle, che secondo me sarà il futuro di questa nazionale: è un gran giocatore, ma mi

sembra abbia ancora una patina di inesperienza. L’esclusione di Cinciarini mi pare invece la logica conseguenza di un campionato non brillante, comunque non all’altezza del suo potenziale. Messina crede invece molto in Stefano Tonut, che è molto fisico e ha finito ottimamente la stagione con Venezia disputando playoff. di rilievo. Poi, in previsione delle due grandi sfide, ha cercato di imbarcare quanti più lunghi possibile perché sa di poter patire a rimbalzo e la partita con il Canada lo ha dimostrato».

Nella nazionale di Pianigiani, molto se non tutto girava attorno a Danilo Gallinari, e credo che comunque l’uomo di punta per Messina possa essere ancora lui. Non sottovaluterei però il ruolo di Marco Belinelli, al netto del fresco infortunio di cui ancora bisogna valutare l’entità. Dico Belinelli perché Ettore Messina lo conosce molto bene, ci ha lavorato assieme ai San Antonio Spurs, mentre conosce meno Gallinari. Il Gallo comunque è un giocatore che sicuramente può essere il traino di questa selezione, è molto importante, se non il faro.


Per me molto grande. Voglio dire, Gianni Petrucci, presidente federale, si gioca una buona fetta del suo quadriennio di ritorno nel basket. Ha puntato tutto su Rio de Janeiro, ha difficoltà a trattenere la fiducia: dalle dichiarazioni ed in cuor suo spesso è sembrato sicuro che questa nazionale potesse raggiungere Rio. Ora ha un po’ raddrizzato il tiro, certo è che il fatto di giocare in casa deve essere una spinta e non una pressione eccessiva. Nello spirito, questa nazionale dovrebbe assomigliare un po’ a quella calcistica, che sta rendendo ben oltre il suo valore e ben oltre le previsioni della vigilia. Il pre-olimpico sarà un momento cardinale per la nostra pallacanestro, un passaggio e non solo un traguardo. Perché non giochiamo le Olimpiadi da Atene e da questa estate passa il futuro del basket italiano, perché il prossimo ciclo olimpico che porta a Tokyo sarà l’ultimo di questa generazione. Quindi cerchiamo di allargare le vedute e non di limitarle.