Da Zagabria a Busto Arsizio in cerca della messa in piega perfetta

VIDEO. «In primo luogo noi siamo artigiani, nel senso che trasformiamo la materia». Lo studio Evos parrucchieri di Giuseppe Buonarrivo ha avviato una collaborazione con un Istituto professionale della capitale croata.

Al numero 9 di via XX settembre a si trova uno dei primi studi della catena , fondata a Brescia nel 1996. Il suo titolare, , è un acconciatore con un’esperienza pluriennale nel campo dell’hair style e della ricerca delle tendenze. Proprio le sue competenze lo hanno portato ad avviare una collaborazione con l’Istituto professionale . Una delle scuole secondarie superiori più grandi della Croazia, come ci racconta Sanda Modric, professoressa di informatica e responsabile del progetto. Un vero e proprio stage della durata

di 15 giorni in cui gli studenti più meritevoli impareranno i segreti del mestiere. Un progetto nato grazie a un programma europeo, all’intraprendenza della professoressa Modric e alla disponibilità di Evos parrucchieri.«Lo scopo – racconta Giuseppe Buonarrivo – che rientra nelle iniziative promosse dall’Unione Europea e che vanno sotto il nome di Erasmus Plus, è quello di aprirsi all’Europa allargando il campo d’azione dell’alternanza scuola-lavoro. Il progetto è finanziato dall’Unione Europea e per Evos parrucchieri abbiamo partecipato con due colleghi della provincia di Milano».

«Il progetto nasce grazie a Paolo Roman, un mio carissimo collega che già da due anni conduce questo tipo di scambi professionali. Paolo mi ha coinvolto insieme a Michele Carovino, un altro collega e amico, nel progetto Erasmus Plus. Così nel dicembre scorso siamo andati insieme a Zagabria dove abbiamo tenuto una presentazione di ciò che fa Evos parrucchieri davanti a un uditorio di addetti ai lavori, studenti e rappresentati delle istituzioni croate».

«Quello che vorrei trasmettere è il nostro modo di lavorare seguendo una serie di principi, il primo dei quali è quello di non lasciare nulla al caso. Per fare questo Evos parrucchieri segue una serie di regole».

«Per prima cosa mettiamo l’ascolto della cliente, la comprensione dei suoi gusti. Dopo aver ascoltato le richieste passiamo al consiglio personalizzato che si basa sulla nostra esperienza professionale, con l’unico obiettivo di confermare le sue aspettative. Il tutto in un ambiente rilassato e positivo».

«In primo luogo noi siamo artigiani, nel senso che trasformiamo la materia. Inoltre siamo contemporanei e gli stimoli che ci arrivano sono quelli di mettere sempre al centro le esigenze della nostra clientela. È questo il nostro vero capitale: i clienti. Se questi ragazzi impareranno questi concetti, avranno capito uno dei pilastri del Made in Italy».