D’Adda e il dottorato online «Almeno qualcuno studia…»

BUSTO ARSIZIO Il dottorato alla Sapienza della senatrice Erica D’Adda fa il giro della rete. «Di questi tempi, sempre meglio documentare…». Dopo le polemiche sorte attorno ai diversi casi di titoli di studio millantati, che hanno punteggiato la campagna elettorale e i giorni successivi (dal candidato premier di Fare Oscar Giannino, che si era inventato due lauree ed un master a Chicago, al leader di Fratelli d’Italia Guido Crosetto anch’egli pizzicato con una laurea mai conseguita sul curriculum, fino alla «grillina» Marta Grande che spacciava per laurea un bachelor of arts negli Stati Uniti, non riconosciuto in Italia, senza scomodare la laurea comprata in Albania da Renzo Bossi), ha scatenato diversi commenti la pubblicazione su Facebook, da parte di Erica D’Adda, di un’immagine della pergamena del dottorato di ricerca in logica ed epistemologia, conseguito all’università La Sapienza di Roma nel 2005. Tra i tanti “mi piace”, c’è anche chi ammette che «almeno

qualcuno che ha studiato e ha anche prove documentali da esibire c’è» e chi auspica che «tutti dovrebbero documentare». Insomma, visti i precedenti, tanto vale farlo sapere. «Io sinceramente ho postato quella foto senza pensarci su – racconta la senatrice, che è al lavoro a Roma, tra riunioni di gruppo e valutazione delle prime proposte di legge depositate dai colleghi di partito – a diversi anni di distanza questo ritorno a Roma mi ha dato l’occasione di tornare in università per ritirare la pergamena». Che certifica in modo inequivocabile il titolo di studio, da incorniciare e appendere sulla parete di casa come ricordo. «In effetti di questi tempi – ammette D’Adda, sorridendoci sopra – forse è giusto che chi i titoli di studio li possiede veramente, dimostri che non millanta. Anche se non capisco per quale motivo una persona intelligente debba inventarsi o procurarsi delle lauree in maniera “strana”». Andrea Aliverti

s.bartolini

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