Consulenze, ecco come spendono i soldi i nostri amministratori pubblici. Nel 2011 sono stati assegnati più di 4.600 incarichi esterni, oltre la metà dei quali dai Comuni. Dai nonni vigili alla storia del gioiello, passando per il monitoraggio dello scoiattolo grigio. Poi arrivò la “spending review”.
Nel 2011 gli enti della nostra Provincia hanno distribuito in tutto 4.613 incarichi di consulenza. Praticamente una consulenza ogni 190 abitanti. L’elenco è stato pubblicato dal ministero della Funzione Pubblica, che dai tempi della gestione di ha istituito l’anagrafe delle prestazioni, un database a cui gli enti sono (almeno in teoria) obbligati a comunicare annualmente beneficiari, importi e descrizioni di tutte le consulenze affidate all’esterno.
Gli enti più munifici sono i Comuni, che hanno “partorito” quasi la metà degli incarichi del 2011. Con delle grosse differenze: appena 41 consulenze per la virtuosa Busto Arsizio (addirittura meno delle 51 di Cantello e la metà delle 80 di Besozzo), contro le 468 del capoluogo Varese, le 227 di Gallarate e le 283 di Villa Recalcati.
C’è dentro di tutto: avvocati, progettisti, insegnanti, nonni vigile, specialisti delle più svariate materie, da quella fiscale a quella agronomica. Figure professionali che mancano negli enti o prestazioni occasionali per iniziative specifiche.
Incluse le spese più bizzarre. A Besozzo hanno erogato 4.500 euro per una «ricerca archivistica sull’operato dei sindaci del paese dal 1946», a Cairate 1.500 per un progetto sul triathlon, a Castiglione Olona 800 euro di consulenze per la cronoscalata del Piccolo Stelvio e 1.880 per il laboratorio “afro contemporaneo”.
Per l’archiviazione e l’inventariazione, Ranco ha speso seimila euro per i carteggi delle annate 1972/1986, Marnate 2.600 euro per gli archivi dal 2001 al 2003. Gallarate ha distribuito ben venti consulenze ai “nonni vigili”: in tutto più di 42 mila euro. Poi ci sono i corsi: quello di autostima a Luino (200 euro), a Gorla Minore lavoretti di carta (240 euro), scacchi (270) e restauro mobili (600).
La Provincia di Varese ha distribuito oltre 25 mila euro per il modulo applicativo del software “cacciapesca.net”, settemila euro per le caratterizzazioni delle produzioni casearie e quasi mille euro per due giurati del concorso fotografico “Scatti d’atleta”.
L’ospedale di Varese ha investito 4.400 euro per il progetto del gemellaggio con il Basr Hospital di Betlemme, mentre l’università dell’Insubria ha assegnato due consulenze da cinquemila euro ciascuna per il monitoraggio dello scoiattolo grigio in Lombardia e una da tremila euro per la traduzione in francese del testo di Paolo Bellini “Mitopie tecnopolitiche: Stato-nazione, impero e globalizzazione”.
In ambito scolastico, dove ci sono istituti in cui i genitori devono acquistare la carta per le fotocopie e la carta igienica, le consulenze toccano vari argomenti. Si va dall’istituto “Luini” di Luino che ha versato 1.150 euro per la docenza del laboratorio di capoeira al che ha affidato al “Dalla Chiesa” di Sesto Calende che ha assegnato 450 euro per una serata sul «bandito Salvatore Giuliano».
Insegnanti di aerobica e yoga
Il liceo artistico di Varese ha contrattato una modella vivente per 1.988 euro, mentre l’Isis Stein di Gavirate ha pagato 592 euro per una consulenza da un giorno sulla “gestione dello stress”.
Tra i progetti del Newton di Varese ci sono la “storia del gioiello” (428 euro) e “la scherma nella scuola” (1.161 euro), mentre l’organizzazione della “Nave della legalità” è costata all’Itc Tosi di Busto cinquemila euro. Il centro Eda di Cassano Magnago ha distribuito 1.680 euro ciascuno per un’insegnante di balli di gruppo e una di aerobica, duemila euro per l’insegnante di yoga e 840 euro per un corso del metodo Feldenkrais.
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