Dal “dopo di noi” al “con noi”; si può fare tanto

Cara Provinciaho letto con attenzione ed interesse l’editoriale dell’amico Roberto Bof in merito alla nuova legge denominata “dopo di noi”.Come non essere d’accordo con il Bof? Con la sua esperienza? Con il suo straordinario impegno?Ma vorrei poter dire anch’io una parola.Occorre dire che questa ipotesi di legge (deve ancora passare al Senato) a mio avviso deve essere sostenuta proprio perché cerca di lavorare attorno al principio che il “dopo di noi” – tema a volte angosciante per chi vive queste realtà – deve essere programmato per tempo e ci deve essere una struttura legislativa che supporti il raggiungimento di questo obiettivo. Ma, fondamentale è il “con noi” che significa vivere la realtà delle persone con problematiche sempre, nella quotidianità, nelle difficoltà di ogni giorno. E qui credo (ed è il motivo di questa lettera) che anche un giornale come il vostro, che si definisce “diversamente giornale” debba avere un ruolo importante e possa fare di più anche rispetto all’attenzione che già oggi indubbiamente pone ai temi della disabilità. Credo possiate fare di più proprio nel cercare di andare oltre al momento – importante certamente importante per tanti motivi – di un evento, un impegno sportivo, di una vittoria. Cosa c’è dietro, cosa c’è oltre, cosa c’è per tutti quelli che non arrivano a

quel punto?Ebbene voi potete fare di più per cercare delle risposte, capire quali sono le realtà sul nostro territorio, essere al loro fianco. Potete fare di più per essere voce di tutti questi (è banale dirlo, più difficile farlo) che voce non hanno: associazioni, persone , volontari. Una presenza continuativa che non si limita all’articolo in determinati momenti, ma sta al fianco per comprendere. Non basta andare una volta. Potete fare di più per favorire un dibattito serio di quale si pensa debba essere il modello di riferimento sul territorio. Le varie associazioni la pensano tutte allo stesso modo? Quali sono le differenze di pensiero? È vero, ci sono tante tavole rotonde, tante chiacchiere vuote che rimangono nel vento; voi potete essere voce concreta. Potete fare di più per conoscere e capire le realtà del territorio, capire le associazioni, capire le tanto vituperate cooperative guardate sempre più con sospetto da una opinione pubblica che è stata abituata a vedere solo quello che non funziona. Andate a vedere le realtà che operano sul campo, costringete i nostri amministratori a misurarsi con questi temi (sempre grandi assenti dal dibattito), provate a capire quello che funziona e quello che deve essere cambiato.Avete un grande ruolo e mi aspetto molto da voi. Proviamo a parlarne.