Dal pop al grunge è un attimo. Pagano per gli Smashing Pumpkins ma nell’attesa c’è il pop italiano

Le canzoni di Annalisa e Irama risuonano prima degli Smashing Pumpkins e il web esplode (nelle immagini la band cult degli anni Novanta in un'immagine dell'evento dal sito https://www.ondarock.it/)

ROMA – Un pre-show a dir poco spiazzante ha anticipato l’arrivo degli Smashing Pumpkins sul palco dell’Ippodromo delle Capannelle venerdì 1 agosto, per la seconda e ultima data italiana della band nell’ambito del Rock in Roma. Poco prima dell’inizio del concerto, il pubblico ha ascoltato ad alto volume brani di Annalisa, Irama e Coez, tutti nomi che nulla hanno a che vedere con l’universo cupo e distorto di Billy Corgan e compagni.

Sui social la reazione dei fan non si è fatta attendere. «Annalisa a tutto volume al concerto dei Pumpkins ancora mi mancava», ha scritto un utente su X. E un altro, con tono tagliente: «Vi va bene che il pubblico di certi concerti si è calmato, un tempo avrebbero preso gli schermi a sassate». La scena ha ricordato a molti quanto accaduto anni fa a Milano, quando prima del live dei Linkin Park partì “La solitudine” di Laura Pausini, creando lo stesso mix di stupore e ironia.

Dalle 21.45, però, tutto è tornato al suo posto: gli Smashing Pumpkins hanno scatenato l’Ippodromo con brani cult come 1979, Tonight, Tonight e Bullet With Butterfly Wings, trascinando il pubblico in un viaggio sonoro tra malinconia e potenza, come solo il rock alternativo degli anni ’90 sa fare. Nonostante la parentesi pop iniziale, la serata ha regalato emozioni autentiche e un’energia ancora viva a distanza di decenni.