Un affetto reciproco, quello tra Daniele Dalla Bona e i tifosi della Pro Patria. Il pubblico biancoblù lo ricorda sempre volentieri: per le qualità tecniche, certo, ma anche per l’impegno e la serietà esemplari. E lui ricambia: «Non posso che parlare bene della Pro Patria: diciamo che è una delle mie tre squadre del cuore, insieme al Varese e al Cittadella. Ho cercato sempre di onorare la maglia biancoblù, e da quando ho smesso di indossarla la porto nel cuore».
Tigrotto dal 2007 al 2009, oggi il 32enne centrocampista di Induno Olona veste il biancorosso del Mantova, avversario della Pro Patria domani al Martelli (ore 15). Superato qualche problemino fisico, Dalla Bona ci sarà, e potrà così dare una mano alla sua squadra, finora protagonista di un campionato decisamente inferiore alle aspettative: «Davvero, ed è difficile spiegare perché. La potenzialità della rosa è buona, non ci sono problemi di ambiente, né di feeling tra noi e l’allenatore. Purtroppo, a volte, avere tutto per far bene non basta. È quello che è successo a noi: abbiamo fatto fatica a trovare la quadra giusta, molti (me compreso) non hanno iniziato la stagione nel migliore dei modi, e poi non siamo riusciti a raddrizzare la situazione. Non ancora, perlomeno: con la Pro Patria vogliamo vincere per cominciare a invertire la rotta».
Dopo otto partite la società virgiliana ha esonerato il tecnico Riccardo Maspero, sostituendolo con il croato Ivan Javorcic: l’avvicendamento in panchina non ha però ancora prodotto i risultati sperati, e oggi il Mantova è quart’ultimo in classifica. «Certo, si pensava di fare un campionato diverso – ammette Dalla Bona – Le aspettative erano altre, si è creata una discrepanza tra le attese e i risultati. Abbiamo sempre provato a invertire la tendenza, senza però riuscirci fino in fondo. Soprattutto in casa, visto che nelle ultime trasferte abbiamo fatto bene». Cosa ha portato di nuovo mister Javorcic? «Ha badato a impostare una squadra molto ordinata e disciplinata. E poi ha cambiato modulo (è passato al 4-3-1-2, ndr), portando qualche soluzione diversa sia in
fase offensiva che difensiva». In effetti la squadra biancorossa ha dato il meglio di sé lontano dal Martelli, mentre nelle ultime tre uscite casalinghe sono arrivate altrettante sconfitte. «Domani contiamo di regalare finalmente una gioia ai nostri tifosi: l’aspettano da troppo tempo», dice l’ex tigrotto. Di fronte il Mantova si troverà una Pro Patria galvanizzata dalla prima vittoria stagionale: «Quella di Pala è una squadra in costante crescita: all’inizio incassava molti gol, poi ha cominciato a subirne di meno, poi sono arrivati i primi pareggi e ora anche la vittoria. Sappiamo di incontrare una squadra psicologicamente in salute, che non ci concederà troppi spazi: ci stiamo preparando ad avere pazienza, tutta quella che serve contro una formazione che si chiude molto bene».
anche Ruopolo
In attacco il Mantova dovrebbe ritrovare un altro ex della gara, il temibile bomber Francesco Ruopolo. «Se finora abbiamo segnato solo 13 gol – osserva Dalla Bona – non è per colpa degli attaccanti: evidentemente è tutto il collettivo che non ha funzionato. Nella nostra squadra ci sono grossi nomi, ma il bello, o il brutto, del calcio è che non sempre il nome è sinonimo di risultato. Sono comunque convinto che i nostri attaccanti possano sbloccarsi da un momento all’altro: e quando succederà segneranno tanto. Speriamo che quella di domani sia la gara della svolta». Proprio contro la Pro Patria del suo vecchio compagno di squadra Pisani? «Noi dobbiamo risollevarci e cambiare registro. Ma alla Pro auguro di trovare quella stabilità societaria che è la condizione per programmare e ottenere risultati duraturi: i tifosi se lo meritano».
A proposito di tifosi, come stanno reagendo quelli del Mantova a questa situazione non facile? «Il pubblico mantovano è esigente. Ovviamente i tifosi sono scontenti per la classifica, ma durante la partita ci sostengono sempre. La cosa positiva è la presenza di una società serissima».n