Stupro in chat: si è aperto ieri mattina il processo a carico di Davide Brianza. Il disoccupato di 43 anni, residente a Castiglione Olona, è accusato di aver violentato due giovani donne adescate sul social network Badoo e di atti persecutori nei confronti della ex moglie.
Ieri mattina il primo colpo di scena: la giovane romena di 22 anni, che il 3 gennaio 2013 aveva denunciato di essere stata violentata da un uomo incontrato su Badoo che l’aveva minacciata con un coltello e le aveva mostrato un falso distintivo da poliziotto per intimidirla e non farle sporgere denuncia, non si è costituita parte civile.
Brianza ha risarcito il danno, come ha confermato, legale della giovane. Per contro, si è invece costituita parte civile la ex moglie dell’uomo che lo accusa di averla maltrattata e tormentata.
Una persecuzione che è passata sempre attraverso un social network: questa volta si tratta di Facebook. È irreperibile, invece, la seconda presunta vittima di stupro. Una giovane brasiliana che il 20 dicembre 2012 aveva presentato una denuncia in tutto identica a quella della giovane romena.
Un uomo l’ha adescata su Badoo, l’ha minacciata con un coltello e l’ha costretta a subire un rapporto sessuale. Le due giovani avevano parlato di un uomo che le aveva invitate a cena andando a prenderle con una station wagon che si era poi rilevata essere l’abitazione del corteggiatore che, buttato fuori casa dalla moglie, viveva in auto.
Se la brasiliana non confermerà la sua versione, Brianza sarà assolto da questo capo di imputazione.
La procura ha inoltre predisposto l’esame del Dna: dopo le presunte aggressioni erano state trovate tracce biologiche addosso alle ragazze. L’esito della comparazione non è definitivo: i risultati indicano un’altissima probabilità che si tratti di Brianza, ma non l’assoluta certezza.
L’uomo peraltro si è sempre difeso dicendo che le due ragazze erano prostitute ingaggiate attraverso Badoo che lo avevano denunciato dopo che lui si era rifiutato di pagare l’intera somma concordata per la prestazione. Di questa trattativa ci sarebbero tracce online.
E ancora: Brianza ha a sua volta denunciato la ex moglie per minaccia. La donna avrebbe pubblicato su Facebook la foto di una bara con il post “muori prima tu”. Brianza l’accusa anche di avergli messo un topo morto nella cassetta delle lettere.
Anche del malcapitato roditore, che Brianza legge come un tentativo di intimidazione, sono state scattate ovviamente delle immagini.
Immagini condivise. In aula, per questa intricata vicenda di passione e violenza online, si torna il 30 settembre.
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