Dalla Germania a Varese: scelta “geniale”

Uno studente modello del “colosso” di Jena ha frequentato corsi di economia nel nostro ateneo. «Ho trovato una struttura aperta, flessibile, interessante. E qui da voi si fa amicizia più facilmente»

– Dalla Germania a Varese e ritorno per mettere le basi a un futuro che sa di carriera accademica: ha trascorso un periodo di studi all’università dell’Insubria per poi tornare a Jena, dove ha conseguito la sua doppia laurea, meritandosi il titolo di miglior laureato della prestigiosa Università Friedrich Schiller.
Si parla dell’ateneo da cui sono passati, nelle vesti di studenti, studiosi e insegnanti, personaggi del calibro di Hegel, Marx, dell’eclettico filosofo e zoologo Ernst Haeckel e del padre della matematica logica moderna, Gottlob Frege. Un tempio del sapere con 450 anni di storia alle spalle e una popolazione studentesca che si aggira attorno alle 20mila presenze.

Eppure per Moritz l’impatto con la piccola città di Varese e con il suo giovane ateneo è stato più che positivo: «Imponente è lo spettacolo delle Alpi mentre si fa colazione – dice – L’Università di Varese offre diversi corsi, strutture e una serie di conoscenze dovute alle differenti radici dei docenti».
Ed è stato questo il fattore decisivo di una scelta arrivata per lui dopo un preciso percorso. Nato e cresciuto nel sud della Germania, al confine con la Francia, la scelta dell’Università lo ha portato a Jena, nel cuore della Germania, per frequentare scienze economiche. «In quel periodo – ricorda Moritz – ho fatto una prima esperienza di studi all’estero andando per circa sei mesi a Dublino».
Prima di decidere per il proseguimento degli studi con il master, Moritz si vede aprire da stagista nientemeno che le porte della Bundesbank. «Ho deciso di proseguire gli studi a Jena – continua – perché era una delle poche università tedesche dov’era possibile approfondire il tema dell’innovazione e del suo impatto economico».
E l’occasione di studiare un anno in Italia è arrivata quasi come uno sbocco naturale: «Proprio quando ho cominciato a frequentare il master si è concretizzata questa opportunità di venire a Varese, essendo stato attivato l’accordo per la doppia laurea».
Approdato in Italia, al corso magistrale in Geem (Global entrepreneurship, economics and management) del dipartimento di Economia, le differenze cominciano a sentirsi. «La struttura dei corsi in Italia è più aperta – spiega Moritz – flessibile e dinamica. In Germania i corsi sono più tradizionali e per nulla interattivi».
A favore del modello varesino, rispetto a quello adottato a Jena, vi è anche una maggiore tendenza alla applicazione pratica, rispetto ad un approccio più teorico. «Anche le amicizie sono molto più semplici in Italia – rivela – e molte continuano via Facebook».

Ricorda le escursioni e passeggiate in montagna, ma anche il lago di Varese e il piacere di andarci in bici. Il cibo? «Con i miei amici tedeschi e una ragazza ceca – racconta – frequentavo un corso di italiano e uscivamo spesso a mangiare, ordinando sempre tagliatelle. Poi, parlando con l’insegnante, ci ha invitati a pranzo e sua madre ha cucinato cinque o sei piatti tipici italiani: strepitosi».
Tornato in Germania Moritz ha discusso una tesi che compara differenti regioni tedesche da un punto di vista micro e macroeconomico. «Sto lavorando come assistente presso la cattedra di Dinamiche economiche e innovazione – conclude – e il mio obiettivo è di cominciare a breve un dottorato per continuare a fare ricerca sulle reti per la creazione di brevetti».