La felicità è un diritto, e per conquistarla essere appassionati di musica aiuta molto. Lo sostenne Charles Darwin, l’autore de “L’origine delle specie”, che in vecchiaia si rammaricò di aver perso il senso estetico e il piacere di curiosare nell’arte.
Così lasciò scritto nell’autobiografia: «E vivessi un’altra volta, mi assegnerei il compito di leggere un po’ di poesia e ascoltare musica almeno una volta alla settimana. La perdita di questi gusti è una perdita di felicità».
Fabio Sartorelli, direttore artistico della Stagione musicale varesina, la felicità la dispenserà ai fedelissimi che da quindici anni seguono i concerti al Salone Estense, con un cartellone vario e qualitativo, presentato ieri alla presenza del sindaco Attilio Fontana, appassionato sostenitore dell’evento.
Nove appuntamenti in abbonamento, uno straordinario, il primo, del 14 settembre, con la pianista canadese Angela Hewitt che suonerà gratuitamente a favore dell’associazione Varese Alzheimer, un costo complessivo per il Comune di 30mila euro (contro gli 80 mila dell’anno passato) e l’aiuto di diversi sponsor, come ha ricordato l’assessore alla Cultura, Simone Longhini.
A differenza degli scorsi anni, il concerto finale non si terrà nella Basilica di San Vittore, ma al Salone Estense, il 23 marzo 2014 con un eccezionale duo, composto dal clavicembalista Ottavio Dantone e dalla violinista Viktoria Mullova accompagnati dall’Accademia Bizantina, in un programma interamente bachiano già disponibile in cd.
Il “big event”, per cui Sartorelli nella sontuosa presentazione ha scomodato Darwin, si terrà invece il 19 marzo in duomo, con il Collegium Vocale Gent, l’Orchestre del Camps-Elysees, solisti quali il soprano Christina Landshamer, Maximilian Schmitt, tenore, Rudolf Rosen, basso e il direttore Philippe Herreweghe impegnati nella monumentale “Creazione”, oratorio di Franz Joseph Haydn che, come ha ricordato il direttore artistico, «sta a buon diritto accanto ai capolavori mondiali della storia musicale, dalla Passione secondo Matteo di Bach alla Missa Solemnis di Beethoven».
«Haydn era imbevuto di cultura illuminista, e quando il suo dio crea la luce ci si aspetterebbe un’esplosione di suoni, invece l’atto è assecondato da un semplice pizzicato degli archi, a dimostrare che la potenza non significa sempre qualcosa di eclatante», ha spiegato Sartorelli.
Dopo la serata benefica, con Angela Hewitt impegnata in un programma affascinante, con Bach, di cui è tra i migliori interpreti al mondo, Beethoven e Schubert, inaugurazione ufficiale il 20 ottobre (tutti i concerti avranno inizio alle 20,30) e l’omaggio a Giuseppe Verdi dei Virtuosi del Teatro alla Scala, con il clarinettista Fabrizio Meloni impegnato nella pirotecnica Fantasia da concerto su motivi da “Traviata” e “Rigoletto” di Donato Lovreglio.
Due i quartetti presenti in stagione, il Fauré, con pianoforte, violino, viola e violoncello (10 novembre) e il Signum saxophone quartet, un’autentica rivelazione che il 16 febbraio stupirà certamente il pubblico con finezze esecutive da ensemble d’archi.
Il pianoforte avrà il volto di Denis Kozhukhin, artista di tecnica sopraffina, con un programma lisztiano e di Piotr Anderszewski, polacco, grande interprete schumanniano, ospiti rispettivamente il 24 novembre e il 19 gennaio.
Altri giovani talenti il violinista taiwanese Ray Chen, che con il pianista francese Julien Quentin proporrà tra l’altro pagine virtuosistiche di Sarasate (2 febbraio) e la violoncellista argentina Sol Gabetta, già a Varese nel 2011, eccezionalmente di sabato (1 marzo) per la difficoltà di trovare una data libera nella sua agenda.
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