Debiti su debiti 17 volte Allarme per il gioco d’azzardo

VARESE Carte revolving, finanziarie, quinto dello stipendio, prestiti a rate: in casi estremi si è arrivati anche a 17 fonti diverse di indebitamento facenti capo a una sola persona. Situazioni insostenibili, con debiti da 10, 20mila euro o più ancora, relative a famiglie che rischiano di diventare facili prede degli usurai. Proprio per evitare il ricorso agli strozzini dal 2004 le diocesi lombarde hanno creato la fondazione San Bernardino onlus che interviene in casi di sovrindebitamento aiutando le persone interessate a gestire il rapporto con i creditori e individuando un programma di rientro dal debito stesso. Nella sola provincia di Varese in questi anni sono stati affrontati in questo modo cento casi, il dieci per cento dei quali ha avuto una conclusione positiva.Le altre situazioni, invece, vengono tenute sotto controllo dai volontari della fondazione, continuando per quanto possibile le attività di consulenza e di supporto. Tra gli ultimi casi presi in carico a Varese, quello di una donna separata con tre figli che non riusciva a trovare i soldi per pagare le tre mensilità necessarie a prendere in affitto una nuova casa dopo essere stata sfrattata da quella in cui abitava.«Prima l’indebitamento serviva a sostenere il consumo anche per cose non necessarie -spiega Luciano Gualzetti, presidente del consiglio di amministrazione della San Bernardino- Ultimamente avviene per pagare l’affitto, le medicine, le bollette, l’istruzione dei

figli»,E allora, per far fronte a queste spese, ci si rivolge alle finanziarie, si ricorre alle cosiddette carte revolving o a formule come quelle della cessione del quinto dello stipendio. Ma a volte non si calcola bene quali possono essere le conseguenze. «Ci sono gli indebitati che si sono comportati da sprovveduti -spiega ancora Gualzetti – quelli che per non venire protestati o per far fronte a un singolo debito si rivolgono a una finanziaria e infine chi è ostaggio del gioco patologico. Quest’ultimo è un fenomeno dirompente, che spacca le famiglie ed è in deciso aumento». Si cade nella rete delle “finanziarie tergicristallo”, quelle che mettono volantini sul parabrezza delle auto e che propongono condizioni a volte al limite dell’usura, per poi proseguire di finanziaria in finanziaria secondo la cosiddetta “staffetta dei debiti”.I casi segnalati alla fondazione, invece, vengono affrontati con l’aiuto di 30 volontari della sede milanese, sostanzialmente ex bancari, che propongono interventi per sollevare le famiglie da rate e debiti, a volte contrattando con i creditori la riduzione del debito stesso. Si può intervenire con contributi fino a 25mila euro, da estinguere in 5 anni al 3 per cento di interesse. Il debito, a questo punto, le famiglie lo hanno solo con la fondazione e non più con banche o società che tengono sotto pressione le persone perchè paghino i loro debiti.

s.bartolini

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