GARLASCO – “Non mi stupirebbe se trovassero delle mie tracce in quella casa”. Con queste parole, Andrea Sempio, recentemente iscritto nel registro degli indagati per l’omicidio di Chiara Poggi, ha parlato del suo rapporto con l’abitazione della ragazza uccisa nel 2007, durante un’intervista trasmessa il 21 maggio dalla trasmissione Chi l’ha visto? su Rai 3.
Nel servizio, Sempio ha spiegato di aver frequentato spesso la casa della famiglia Poggi, entrando praticamente in tutte le stanze, con l’unica eccezione della camera da letto dei genitori di Chiara. Una frequentazione che, secondo lui, potrebbe giustificare la presenza di tracce a suo nome sulla scena del crimine.
Ma c’è di più. I consulenti incaricati dalla Procura di Pavia, che ha riaperto il caso, hanno rivelato un nuovo elemento cruciale: l’impronta numero 33, rinvenuta sul muro delle scale accanto al corpo senza vita di Chiara, sarebbe compatibile con quella di Andrea Sempio.
Un dettaglio che potrebbe cambiare radicalmente le prospettive di un caso che sembrava chiuso da anni. Dopo la condanna definitiva di Alberto Stasi, fidanzato della vittima, la nuova pista riaccende l’interesse mediatico e investigativo, aprendo scenari inattesi su uno dei delitti più discussi della cronaca italiana.