Parigi, 5 ott. (Apcom) – Condannato a cinque anni, di cui tre da scontare in carcere, e a un risarcimento danni esorbitante: quasi cinque miliardi di euro. Questa la dura condanna comminata oggi da un tribunale di Parigi a Jerome Kerviel, l’ex trader della banca Société Générale accusato di spericolate operazioni non autorizzate che, a inzio 2008 avevano implicato perdite da 4,9 miliardi di euro. Il 33enne è stato ritenuto colpevole di tutti i capi di imputazione: “infedeltà patrimoniale”, un reato che nella normativa transalpina è individuato come “abus de confiance”, più “falso e utilizzo del falso” e “introduzione fraudolenta di dati in un sistema informatico”.
Diametralmente opposte le reazioni delle due parti. L’avvocato di SocGen plaude a una sentenza che rappresenta “una sorta di risarcimento morale” a favore della banca, forse intuendo che difficilmente si potrà riuscire a incassare effettivamente l’astronomico risarcimento. Con il salario attuale l’ora consulente informatico ci metterebbe 17.000 anni a saldare il conto. Il rappresentante di Kerviel parla di una sentenza “irrazionale e inaccettabile”, annunciando appello. Quando esplose la vicenda Kerviel divenne una sorta di esempio negativo dei comportamenti che avevano sfociato nella crisi finanziaria globale iniziata nel 2007. Poi si scoprì che oltre Atlantico c’era chi aveva fatto anche peggio: Bernard Madoff con la sua gigantesca truffa.
Il dibattimento si è svolto dall’8 al 25 giugno mentre Kerviel si era già fatto 38 giorni di custodia cautelare tra l’8 febbraio e il 18 marzo del 2008. Al processo di era presentato come “consulente informatico”, con un salario mensile da 2.300 euro. Anche dedicandolo interamente al risarcimento danni, per raggiungere i 4,9 miliardi di euro comminati dal tribunale ci vorrebbero 17mila anni.
(fonte Afp)
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