Dal 1° ottobre 2025 i veicoli diesel Euro 5 non potranno più circolare nei Comuni con oltre 30.000 abitanti nelle regioni del bacino padano, ovvero Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto. È quanto stabilisce il decreto del 2023, che impone alle Regioni l’adozione di nuove misure per migliorare la qualità dell’aria. L’impatto sarà enorme: secondo l’Anfia, sono oltre 3,7 milioni le auto Euro 5 in circolazione in Italia, di cui più di un milione solo nelle quattro regioni coinvolte.
Nel Varesotto e nell’Alto Milanese lo stop coinvolgerà città come Varese, Busto Arsizio, Gallarate, Saronno e Legnano. In Lombardia, le limitazioni saranno attuate a scaglioni: dal 1° ottobre 2025 per le auto private, dal 2026 e 2027 per veicoli commerciali e altri mezzi.
Ma il provvedimento è diventato terreno di scontro politico. Il vicepremier Matteo Salvini ha dichiarato: «Non ritengo che la sostenibilità si faccia vietando a chi lavora di usare auto o furgoni». La Lega ha annunciato battaglia a tutti i livelli istituzionali per scongiurare il blocco, come già avvenuto nel 2023 quando il governo congelò un simile divieto in Piemonte.
Anche la Regione Lombardia ha preso posizione, chiedendo di riaprire il confronto con l’Unione Europea: «Non possiamo essere gli unici in Europa a imporre un blocco che coinvolgerebbe mezzo milione di veicoli», ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente Giorgio Maione. L’obiettivo è ottenere più risorse per accompagnare la transizione ecologica senza penalizzare chi ancora oggi utilizza veicoli diesel per lavoro o necessità quotidiane.
Il tema è urgente, perché la data è fissata e l’autunno si avvicina. Resta da capire se si troverà una mediazione oppure se milioni di automobilisti dovranno davvero dire addio ai loro Euro 5.