Dieta dopo le festività Regole e anidride carbonica

Al ritorno delle vacanze natalizie, gli eccessi alimentari presentano il conto con considerevoli aumenti e gonfiori della pancia, dei glutei e della gambe. Sempre più italiane ed italiani si rivolgono a centri specialistici per smaltire in tempi rapidi le spiacevoli conseguenze fisiche degli abbondanti pasti festivi.

“Una metodica semplice, sicura e rapida – dice Mario Bellioni Businco, specialista in chirurgia plastica e medicina estetica in Roma-Bellioni – è la carbossiterapia, consiste nell’inoculazione nella cute e nel tessuto sottocutaneo di anidride carbonica”.

Secondo questo specialista l’anidride carbonica infatti è un gas coinvolto nell’effetto serra, ma che presenta notevoli vantaggi con finalità mediche, conosciuti sin dagli anni 30″.

Per chi non crede a questo rimedio, non resta che la classica dieta, anche se emerge un dato difficile, questo sì da digerire: solo una persona su cinque ce la fa a perdere peso e a mantenere la forma raggiunta a dieta conclusa.

Lo sostiene uno studio di Jessica Bartfield del Loyola Center for Metabolic Surgery & Bariatric Care secondo cui sono quattro i motivi principali per cui le diete falliscono: in genere tendiamo a sovrastimare l’attività fisica svolta e quindi le calorie bruciate e a sottostimare le calorie ingerite; per di più mangiamo a orari sbagliati e non dormiamo a sufficienza.

Per la  Bartfield è di molto sottostimato l’introito calorico giornaliero perchè non teniamo conto delle calorie assunte con snack e assaggini vari assunti con leggerezza durante la giornata. E non va dimenticato che anche le bibite sono una fonte calorica non considerata.

Utile sarebbe, per rendersi conto, tenere un diario di ciò che  mangiamo durante il giorno, assaggini, drink e snack compresi. E al tempo stesso, sarebbe utile anche un altro diario, quello sull’attività fisica svolta (servono almeno 30 minuti al giorno di attività fisica e un podometro può aiutare a calcolare quanto ci muoviamo).

Fondamentale è anche l’orario del pranzo o della cena e senza trascurare la colazione che non va mai saltata e dev’essere sempre consumata  sempre entro un’ora dal risveglio.

Anche se vanno calcolatio nell’apporto calorico, è bene mangiare ogni 3-4 ore considerando gli snack salutari e i pasti principali. L’importante è non restare digiuni per oltre 5 ore perché poi ci si getta sui piatti.

Ultimo ma non meno importante, il fattore sonno. Chi dorme meno di sei ore a notte mangia di più e consuma più carboidrati in quanto produce più ormone dell’appetito (grelina) e più cortisolo, l’ormone dello stress.

u.montin

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