<+G_DATA>Saronno <+G_TONDO>Luciano Porro rimane alla guida della città. Il sindaco, eletto al ballottaggio una dozzina di giorni fa, oggi dovrebbe essere un ex. Venerdì mattina infatti i 16 consiglieri comunali di maggioranza (10 del Pdl, 5 della Lega Nord, 1 dell’Udc) si erano dimessi, ma forse non l’hanno fatto secondo la corretta procedura; così le loro dimissioni potrebbero essere invalide. Il primo ad insinuare il dubbio è stato il consigliere comunale Vito Tramacere (Saronno Si-cura). <+G_TITOLINI>la buccia di banana<+G_TONDO>L’errore consisterebbe in una mancanza di delega ai
propri rappresentanti da parte dei consiglieri che venerdì non si sono recati in Municipio per depositare gli atti notarili con le firme. Secondo le prime indiscrezioni, sarebbero nulle le dimissioni di Massimo Beneggi dell’Udc e quelle di Enzo Volontè, Michele Marzorati, Lorenzo Azzi, Vittorio Vennari, Gianfranco Librandi, Fabio Mitrano, Ludovico Scolari, Mario Daniele Etro del Pdl. Valide invece quelle di Anna Lisa Renoldi e Luca De Marco del Pdl, e quelle di Angelo Veronesi, Raffaele Fagioli, Sergio Giannoni, Claudio Sala e Carlo Pescatori della Lega.
Dato che comunque la parola definitiva spetta al Prefetto, a questo punto si aprono tre diversi scenari. Se le dimissioni fossero tutte valide, allora il sindaco cadrebbe e Saronno verrebbe amministrata fino alle prossime elezioni da un commissario. Se solo alcune delle dimissioni presentate fossero invalide (e sembra questo il caso), nel consiglio comunale del 7 luglio coloro che hanno effettivamente rinunciato all’incarico sarebbero surrogati dai primi non eletti della stessa lista. Spetterebbe poi a questi ultimi decidere se dimettersi a loro volta oppure no. Qualora invece tutte le firme fossero invalide, si tornerebbe allo status quo ante, con tutti i consiglieri in carica. Secondo Enzo Volontè, segretario cittadino del Pdl, «in questo caso, le dimissioni saranno immediatamente ripresentate».
In merito all’esito della verifica della validità delle sedici firme, Volontè si definisce tranquillissimo: «Noi riteniamo di non aver sbagliato niente. Oggi (sabato ndr) abbiamo avuto un confronto con il segretario comunale: da un punto di vista sostanziale sembra che sia tutto a posto. Dal punto di vista della forma, abbiamo fatto quello che prevede il Testo unico degli enti
locali: i consiglieri che intendevano dimettersi hanno dato la delega a due persone di depositare l’atto con le firme in Comune. Si sta parlando di aspetti formali veramente insignificanti. Se dovessero essere invalide le dimissioni, le ripresenteremo: la legge permette di proporle in qualsiasi momento. Nel caso infine non potessimo dimetterci prima del consiglio comunale, naturalmente non parteciperemmo alla seduta».
Alla domanda se, secondo lui, le dimissioni dei consiglieri della Lega Nord siano valide o meno, il segretario cittadino del Carroccio, Angelo Veronesi, risponde con un “no comment”. Ma precisa: «Politicamente la nostra posizione è invariata. Vogliamo mandare a casa il sindaco: se non lo faremo con le dimissioni, lo faremo presentando una mozione di 12 firme per sfiduciarlo, che in consiglio dovrà essere votata da 16 consiglieri; oppure ancora non facendo passare il bilancio».
e.romano
© riproduzione riservata












