Disperso nel Ticino. Sospese le ricerche

Il 38enne venerdì è stato inghiottito dalle acque. Ma il suo corpo non si trova

Sospese le ricerche del trentottenne romeno inghiottito l’altro ieri dalle acque del Ticino nel tratto che corre a Vizzola Ticino: i vigili del fuoco impegnati da 24 ore nei soccorsi hanno passato palmo a palmo il Fiume Azzurro per 12 chilometri cioè da Vizzola sino allo sbarramento della centrale idroelettrica di Turbigo. Del trentottenne non è stata trovata traccia. In campo, coordinati dall’unità di crisi allestita a Vizzola, c’erano i sommozzatori e gli esperti del soccorso acquatico dei vigili del fuoco. In volo da Malpensa si è alzato anche l’elicottero del corpo Drago 82.

A questo punto le possibilità di ritrovare il trentottenne vive sono davvero molto esigue. L’uomo, residente a Somma, aveva deciso di trascorrere il pomeriggio in compagnia di alcuni amici lungo le spiagge del Ticino. Un modo per svagarsi e sfuggire al caldo che sta attanagliando tutta la provincia in questi giorni. Intorno alle 18, secondo quanto ricostruito dai carabinieri della stazione di Somma Lombardo e della compagnia di Gallarate, il trentottenne con altri amici si è immerso nelle acque del fiume in cerca di refrigerio. Obiettivo, a quanto pare era quello di attraversare il braccio del fiume a nuoto.

Pochi minuti e poi la tragedia: i compagni di nuotata hanno visto il trentottenne sparire all’improvviso sott’acqua. Invano hanno cercato di soccorrerlo, quindi hanno fatto scattare immediatamente i soccorsi. I vigili del fuoco hanno scandagliato via terra l’argine del fiume, mentre sommozzatori e esperti del soccorso acquatico scandagliavano il fondale.

Operazioni di soccorso rese particolarmente difficili dalla corrente molto forte che caratterizza il Ticino in quel tratto. Ed è stata molto probabilmente la corrente a tradire il trentottenne trascinandolo via, trascinandolo verso il fondo. A distanza di due giorni è quasi impossibile che possa essere ritrovato vivo: la corrente potrebbe averlo trascinato molto a valle. Il corpo, come è già accaduto in altri casi, potrebbe anche essere rimasto incastrato in qualche radice sul fondale del fiume. Settimana scorsa un giovane nigeriano di 20 anni è annegato a Castelveccana mentre faceva il bagno con alcuni amici. Tradito, molto probabilmente, dal fondale che in quel punto sprofonda all’improvviso. Il cadavere del ragazzo è stato ripescato a una profondità di 30 metri. Per lui non c’è stato niente da fare.