Diversi, non distanti: il valore che unisce

Una festa di paese, ma anche una festa dell’anima, quella andata in scena a Caravate. Nella giornata di domenica, il paese si è trasformato in un grande campo da gioco e solidarietà, dove sport e inclusione sono scesi in campo insieme.

Tutte le principali associazioni sportive del territorio, insieme a realtà come gli Alpini, la Croce Rossa, la Protezione Civile, la Pro Loco e una delegazione della Guardia di Finanza, hanno partecipato a un evento che ha messo al centro il valore dell’empatia, della partecipazione e della condivisione.

A dare il via all’iniziativa, il sindaco Nicola Tardugno, affiancato dalla vicesindaca Ilaria Azzimonti, che ha accolto e presentato le numerose realtà impegnate nel mondo della disabilità varesina: Anffas Ets, Asa Fondazione Piatti, Sport senza Barriere, insieme alla Polha Varese e altre associazioni che ogni giorno utilizzano lo sport come strumento di crescita, benessere e inclusione sociale.

Emozione e determinazione, invece, hanno preso la parola con Federico Morlacchi e Simone Barlaam, campioni paralimpici di nuoto che hanno portato sul palco la loro testimonianza di impegno, passione e coraggio. «Lo sport crea socialità, rafforza l’autostima e migliora la qualità della vita», ha sottolineato la vicesindaca.

Tante le voci del territorio che hanno arricchito la giornata con le loro esperienze: il dottor Claudio Binda, Emanuela Crivellaro e una docente di sostegno della primaria locale hanno parlato di volontariato, scuola, empatia e rete, sottolineando quanto sia fondamentale “esserci” davvero per costruire una società più giusta e accogliente.

Tra i momenti più apprezzati anche l’intervento di Anna Castiglione, rappresentante Anffas per ASA Varese, che ha ribadito con forza l’importanza del “fare rete”: «Lo sportivo che supera i propri limiti è un esempio per tutti. Ma servono strutture, occasioni, sinergie. Oggi Caravate è tutto questo».

Non poteva mancare un tocco di leggenda: a raccontare aneddoti del ciclismo d’altri tempi, tre campioni che hanno fatto la storia delle due ruote — Giuseppe Saronni, Silvano Contini e Luigi Botteon — che hanno ribadito come «lo sport sia molto più di una competizione: è cultura, stile di vita, educazione».

A chiudere la giornata, le parole intense e autentiche del sindaco Tardugno, anche lui sportivo:

«Oggi non c’è un solo vincitore. Ha vinto Caravate, con il suo spirito di comunità. Ha vinto l’inclusione. Ha vinto il messaggio di chi ha voluto guardare oltre i muri, accanto a chi è diverso da noi solo in apparenza. Avanti tutta: questa è Caravate!»