Domande e risposte sulla Varese 2.0. Cosa è cambiato, che cosa cambierà

Basket - I playoff da sognare, una coppa da vincere, un futuro tutto da costruire

Il dopo Cremona: uno sguardo al passato, al presente e soprattutto al futuro della Pallacanestro Varese. Quattro domande e altrettante risposte, come guida ai lettori nel limbo di una stagione biancorossa che ha mutato i connotati proprio nel momento in cui il domani si appresta a bussare alla porta.

Quintetto in campo alla prima giornata di campionato contro Caserta: Wayns (playmaker), Galloway, Thompson, Faye, Davies. Quintetto sul parquet sabato sera a Cremona: Wright, Wayns (guardia), Kuksiks, Kangur, Davies. Serve aggiungere altro? Sono due squadre diverse, due materiali – umani e tecnici -totalmente differenti: nemmeno il lavoro di un pur ottimo allenatore come Paolo Moretti avrebbe mai portato la prima congrega ai livelli attuali, quelli di una compagine che “vede” i playoff e sogna una coppa. La prima versione stagionale di Varese mancava di tutto, dalle basi classiche (asse play-pivot adeguata) alla pericolosità perimetrale nei ruoli di guardia e ala, dalla compatibilità tecnica fra i protagonisti all’armonia caratteriale all’interno del gruppo. La svolta è stata Wright, un regista vero che ha dato ordine ed esaltato le qualità dei compagni (Davies, Kuksiks e Wayns su tutti). E prima di lui Kangur, playmaker aggiunto, ministro della difesa, giocatore imprescindibile (scelta azzeccatissima di Moretti il suo ritorno). Ha cambiato faccia – e impronta sul campo – Davies, con il quale è stata encomiabile l’opera psicologica dell’ex coach di Pistoia e del suo staff.

Si è guadagnata il diritto di sognarli. Stasera Giorgio Tesi Group e Umana si scontreranno nel posticipo della terz’ultima giornata: la perdente sarà l’avversaria su cui Varese dovrà fare la sua corsa. Sarà imprescindibile almeno una vittoria nelle restanti due gare per raggiungere le prime 8, con l’avvertenza che – non avendo in mano il proprio destino – a Varese potrebbe non bastare nemmeno l’en plein.

Lo sanno anche i muri: gli italiani (Ferrero, Cavaliero, Campani e Molinaro, ora in prestito) saranno l’asse da cui ripartire. Chi confermare tra gli stranieri? Di pancia: Wright, Davies e Kangur. Stop (pur con qualche titubanza nell’ammirare i recenti miglioramenti di Kuksiks…) a tutti gli altri. La verità è che ogni discorso di questo tipo è prematuro per molteplici ragioni: A)Le Final Four di Chalon saranno una vetrina internazionale senza pari, contribuendo ad alzare o abbassare il valore di mercato di ogni giocatore. B)Nessuno, in società, a livello ufficiale (e forse anche ufficioso) ha mai fatto una proposta agli agenti degli atleti . C)Ancora non è stata decisa l’ossatura che dovrà prendere le decisioni di mercato insieme all’allenatore (g.m e presidente). D)Il budget per il prossimo anno non è ancora certo e dipenderà da sponsor (confermati e trovati ex novo) e dal riordino economico, già in atto da mesi, che copra il buco di bilancio reso pubblico a fine 2015.

Primo punto fermo: le scelte non verranno prese (ufficialmente) prima del 10 di maggio. Secondo: i risultati sportivi del residuo stagionale non influiranno sulle stesse, salvando o condannando – a seconda dell’esito – gli attuali protagonisti. Terzo: l’ultima parola spetterà al cda di Varese nel Cuore, guidato da Alberto Castelli, il quale – da circa un mese – è impegnato in diversi colloqui. Ci si pronuncerà su tre figure e un organo: presidente, general manager, responsabile (coordinatore) amministrativo, consiglio di amministrazione di piazza Monte Grappa. Difficile che Stefano Coppa possa essere confermato nel ruolo di “factotum” attuale: molto più probabile una sua presenza forte all’interno del nuovo cda, ma con compiti più circoscritti. Si saluterà Bruno Arrigoni: al suo posto si va dall’ipotesi interna Max Ferraiuolo a diversi forestieri. Presidente: anche qui le chance di un nome già presente in società sono valide al pari di quelle di esterni, compresi personaggi che esterni lo sono oggi ma non lo sono stati ieri e che verrebbero scelti per carisma e rappresentatività presso i tifosi. Variabile da non sottovalutare: Openjobmetis ha instaurato il tavolo per il rinnovo e i “desiderata” dell’azienda attuale sponsor potrebbero pesare sui ragionamenti di chi è chiamato a decidere.