– «I nostri figli? Hanno bisogno di sognare». È così che don, fondatore della comunità Exodus, ha augurato la “buona Pasqua” ai fedeli borsanesi riuniti ieri mattina nell’ultimo incontro del ciclo di Quaresimali della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo.
Una nuova dimostrazione della vitalità della comunità di Borsano, visto che, come fa notare il parroco don , «non è da tutti vedere una Chiesa piena la mattina del sabato santo».
I borsanesi rispondono, riempiendo la chiesa parrocchiale per sentire le parole di don Mazzi, accompagnato dal responsabile di Exodus in provincia di Varese.
Il popolare “don” parla soprattutto di giovani e adolescenti, e centra un tema attualissimo in città, visto che il disagio adolescenziale (a partire dai recenti episodi legati ai ritrovi sotto i portici di piazza Garibaldi) è al centro delle preoccupazioni delle famiglie. «A questi figli bisogna dare dei sogni, non possono aspettare i 25 anni – le parole di don Mazzi – altrimenti ne combinano di tutti i colori».
E racconta una serie di episodi-choc capitati ai suoi ragazzi”: dalla tredicenne pizzicata a tracannarsi una bottiglia di whisky, motivandolo dicendo che «ad una certa età qualcosa si dovrà pur fare», alla quattordicenne che ha già tentato quattro volte il suicidio e che rivela a don Mazzi «la quarta volta non sbaglierò». Un vero “pugno nello stomaco” per chi ha figli adolescenti: «I ragazzi di oggi non sono più contadini come ai nostri tempi – sostiene il “don” – non si accontentano di guardare le cicale e rubare le ciliegie. Devono sognare e prima dei 18 anni dobbiamo far fare loro qualcosa di avventuroso e bello, che li tocchi e li cambi. Io ad esempio ho mandato un gruppo di quindicenni sul cammino di Santiago di Compostela in bicicletta».
Niente bambagia, ma esperienze di vita, in linea con un mondo che cambia. «Parole forti, ma soprattutto vere, che ci devono mettere in discussione – il commento di don Mauro Magugliani – ma tenendo conto che don Mazzi è un prete, non è un assistente sociale. I nostri ragazzi devono sognare, pur tenendo i piedi per terra».
E così la “lezione” del fondatore di Exodus diventa per il parroco di Borsano l’occasione per lanciare un appello ai genitori del quartiere in vista della vacanza educativa organizzata per quest’estate a Crotone per gli adolescenti dell’oratorio: «Dopo le bordate di don Antonio, è importante che lasciate che i vostri figli vivano questa esperienza» ha rimarcato il religioso.