Dopo la sporcizia gli scarafaggi A Varese tombini maledetti

Gli abitanti delle palazzine del quartiere Bellotti si barricano in casa. Colpa degli scarafaggi che, al calar del sole, escono dai tombini e si arrampicano sui muri, facendo salire ansia e panico nei residenti.

Le Gev sono andate sul posto e hanno appurato che in quella zona c’è una vera e propria infestazione di scarafaggi.

La colpa? «I tombini che non vengono puliti da almeno otto anni – ipotizza , Zio Max per i varesini, che è il portavoce del civico 42 di via Marzorati – La situazione è fuori controllo. Di notte, anche nei giorni di caldo, dobbiamo stare con le finestre chiuse. E c’è anche chi chiude i sanitari per paura che gli scarafaggi salgano su per gli scarichi e colonizzino la casa».

«C’è anche una mamma con un bambino piccolo che vive nel terrore, perché avere gli scarafaggi in casa non è igienico».

abita al secondo piano: «Sono entrato una notte in casa all’una e ho dovuto prendere in braccio la mia bimba perché c’erano così tanti scarafaggi da fare impressione. È uno schifo».

Una mamma, terrorizzata per i problemi di natura igienica che l’infestazione di scarafaggi comporta, si è messa in prima linea per denunciare la presenza delle blatte al comune e all’Asl: «Un giorno sono venuti alcuni tecnici che mi hanno detto che avrebbero messo della “colla” sulle pareti della casa».

«Mi hanno spiegato che si trattava di un prodotto che si sarebbe appiccicato alle zampe degli insetti e ne avrebbe provocato la morte. Io ho spiegato loro che non bastava intervenire sul civico 42 dal momento che il problema è più vasto. Allora hanno versato un po’ di insetticida del tombino. Ma alla sera questi animali erano già in giro come niente fosse. Si sono fatti la doccia con quel veleno».

Problemi analoghi tempo fa si erano registrati anche in zona Ippodromo. La colpa quella volta era stata data alle scuderie di via Galdino.

Ma il quartiere Bellotti non ha dubbi sulla provenienza delle blatte: «Escono dai tombini, stanno nelle fogne». Torna così ancora una volta attuale il problema della pulizia dei tombini.

In città sono quasi 12 mila i pozzetti, ma il Comune riesce a pulirne solo duemila all’anno con le risorse a disposizione (30 mila euro contro i 250mila euro necessari per pulirli tutti).

Per “sanificare” i tombini deve intervenire per forza una ditta specializzata. , assessore ai Lavori Pubblici, precisa: «Non possono essere arruolati volontari, né possono essere chiamati dei lavoratori a chiamata, istituendo una lista. Quello è un compito per cui non ci si può improvvisare».

, capogruppo del Pd, ha proposto al comune di trovare un accordo con Aspem A2a per far pulire all’azienda i pozzetti. Attualmente il Comune paga 17,50 euro più Iva lo svuotamento di ogni pozzetto, una cifra che Aspem a suo tempo ha reputato non sufficiente per svolgere lo stesso incarico.

«Aspem, tra le proprie attività, ha anche quella della pulizia dei pozzetti e delle caditoie stradali. Qualora ci venisse richiesto, presenteremo al Comune di Varese un dettagliato preventivo – dice Aspem – Il nostro servizio generalmente comprende la completa vuotatura del tombino e lo smaltimento anche a recupero dei fanghi raccolti, tutto in ottemperanza con le norme di sicurezza ed in osservanza del codice della strada».

L’ultimo intervento svolto da Aspem per il Comune di Varese si è concluso nel 2012.

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