Dramma per un’anziana a Luino Muore travolta da un camion

LUINO Non ce l’ha fatta Luisa Paradiso. L’anziana luinese di 72 anni urtata da un autocarro ieri pomeriggio, poco prima delle 15.30, mentre in sella alla sua bicicletta stava percorrendo la strada statale 394 nel tratto tra Colmegna e Luino, è morta poco dopo il suo arrivo in ospedale.

Troppo gravi le ferite riportate nell’impatto e nella successiva caduta al suolo. Nonostante il pronto intervento dei sanitari, allertati dagli automobilisti in transito e dall’uomo al volante del mezzo pesante, un luinese di 42 anni, che si è immediatamente fermato, non c’è stato nulla da fare. Soccorsa da un’ambulanza e da un’automedica dell’Azienda regionale dell’Emergenza urgenza, la donna non ha mai ripreso conoscenza, complici le gravissime lesioni. Così ai medici non è rimasto altro da fare che costatarne il decesso.
Sul luogo dell’incidente, avvenuto alla fine del lungolago di Luino, al chilometro 36,750 della statale 394, poche decine di metri dopo la spiaggia delle Serenelle, in direzione del centro di Luino, sono intervenuti gli agenti della polizia stradale della città rivierasca.
Impegnati, per diverse ore, nei rilievi di rito e nella raccolta delle testimonianze degli automobilisti che in quel momento erano in transito lungo via della Vittoria, come viene chiamato il tratto di statale che collega il centro città alla frazione di Colmegna. Stando alla prima ricostruzione, infatti, ad essere fatale alla pensionata residente in via Giordano, mai sposata e senza parenti prossimi nel Luinese, è stato l’urto con l’autocarro Mercedes guidato da un luinese. Impatto avvenuto lateralmente tra la sua bicicletta e la parte anteriore del mezzo pesante che, come la signora, procedeva da Colmegna in direzione del centro di Luino. Il contatto così sarebbe avvenuto mentre il camion stava per superare la bicicletta. E la donna è stata sbalzata a terra, cadendo rovinosamente al suolo e sbattendo anche contro alcune auto regolarmente parcheggiate nell’area di sosta che guarda il lungolago e il Verbano.

Difficile, però, capire precisamente cosa sia accaduto negli istanti prima del drammatico investimento. Sembra che il camion, così come riferito da chi in quel momento viaggiava nella direzione opposta, non abbia cambiato la sua traiettoria ma qualcosa deve essere comunque andato storto. Forse per uno scarto compiuto dalla signora, forse per il poco spazio lasciato alla bici nella fase del sorpasso. Sarà l’esito delle indagini della Stradale a fugare i dubbi e chiarire con precisione le responsabilità del conducente dell’autocarro. Proprio per questo, sia

la bici da donna con vistosi danni alla parte posteriore, sia il mezzo pesante con i segni del contatto all’altezza della portiera destra, sono stati posti sotto sequestro e sono ora a disposizione dell’autorità giudiziaria. Mentre in via Giordano, dove Luisa Paradiso viveva in una villa di due piani, i vicini increduli hanno appreso della sua scomparsa. «Usava sempre la bici – hanno raccontato – per i suoi spostamenti e per viversi la città». E proprio in sella alla sua bicicletta ha trovato la morte.

f.tonghini

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