Dubbi sull’ospedale di Somma Lombardo

Finirà in Regione la questione del futuro degli ospedali di Somma e Angera.

Così hanno deciso i sindaci dei due comuni dopo aver incontrato, ieri mattina, il direttore generale dell’azienda ospedaliera i.

Erano stati e , primi cittadini di Somma e Angera, a chiedere un appuntamento al numero uno del Sant’Antonio Abate. Incontro richiesto dopo che nei giorni scorsi si era parlato di una dismissione dei due presidi sanitari che fanno riferimento all’azienda gallaratese.Chiusura temporanea della Tac al Carlo Ondoli, riduzione del personale infermieristico con personale costretto letteralmente a correre da un reparto all’altro, possibile eliminazione del direttore di struttura complessa di radiologia che avrebbe dovuto gestire il servizio nei due ospedali.

Tutte circostanza che secondo Colombo e Paladini Molgora non vanno affatto nella direzione di una valorizzazione dei due presidi sanitari, come invece sancito dalla stessa Regione Lombardia. I due sindaci hanno chiesto che ogni ospedale abbia un suo direttore sanitario e hanno detto chiaro e tondo di non essere più disposti ad accettare una riduzione del ruolo dei due presidi sanitari.

Questioni poi riprese giusto un paio di giorni fa dal sindacato Fsi, che in una nota ha accusato l’azienda di voler ridurre il Bellini e l’Ondoli a «mere colonie» dell’ospedale di Gallarate, di fatto privandole di «ogni autonomia gestionale». E chiedendo alla direzione generale di chiarire quale fosse la propria posizione una volta per tutte, anche alla luce delle rassicurazioni espresse più volte da Pontoni sul futuro dei due ospedali.

Su questa base è andato in scena il confronto che si è svolto ieri mattina all’interno degli uffici di largo Boito a Gallarate. Un incontro, si legge in una nota diffusa dall’azienda, dedicato alla «problematica della direzione del presidio ospedaliero complesso di Somma e Angera». Pontoni ha illustrato ai sindaci la posizione del Sant’Antonio Abate. Confermando cioè «la necessità di una struttura operativa dedicata alla direzione medica del Bellini e dell’Ondoli, coperta da personale specialista e in grado anche di costituire un contatto operativo con il territorio». Una volontà che si scontra con «la difficoltà attuale di procedere ad una materiale copertura del posto, che i sindaci e la direzione generale si impegnano a portare all’attenzione dell’assessore regionale alla Salute nelle prossime settimane».

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