VARESE Incappucciati e flessibile in mano hanno saccheggiato ieri mattina il piccolo bar di fianco al distributore di carburante della Tamoil in via Autostrada. Era già accaduto pochi giorni prima. Per il minuscolo locale che si affaccia lungo la strada che porta verso l’autostrada si tratta infatti della seconda rapina nel giro di una manciata di giorni. È stata un’alba di paura quella vissuta ieri mattina dalla titolare del locale, ancora sotto choc per quello che è successo.
La donna, infatti, ha poca voglia di parlare della disavventura che l’ha vista vittima intorno alle 5.30, in coincidenza con l’apertura del bar. «E’ molto scossa – racconta una collega – è compressibile che non abbia voglia di dire niente». La signora preferisce tenere la bocca chiusa: «Questa è solo cattiva pubblicità per un bar – ripete la signora mentre mette a posto il locale – è inutile raccontare quello che è successo. Non ho niente da aggiungere, tanto non cambia niente». Quello che è accaduto è ancora sotto la lente d’ingrandimento dei carabinieri di Varese che stanno cercando di fare piena luce su ogni aspetto della vicenda. Innanzitutto bisogna capire se c’è un collegamento tra i fatti di ieri mattina e quelli di qualche giorno prima. Si tratta delle stesse persone? Dalle prime ricostruzioni sembra che possa anche trattarsi degli stessi individui considerando il modus operandi abbastanza simile. Anche ieri mattina, infatti, i rapinatori, due uomini forse italiani, hanno colto di sorpresa la signora senza utilizzare alcuna arma. Sarebbero spuntati dal retro mentre la donna stava tentando di aprire il negozio per iniziare una nuova giornata lavorativa. A un certo punto i due uomini incappucciati l’anno immobilizzata intimandole di stare tranquilla perché collaborando non le sarebbe accaduto nulla di male. In pochi istanti i due rapinatori si sono diretti verso le slot machine e usando un flessibile hanno scassinato una macchinetta.
Dopo aver raggranellato i contanti si sono dileguati, forse a piedi scappando sempre dal retro. Si sarebbero imboscati nelle vie laterali in modo da far perdere le loro tracce. La signora ha poi chiesto l’intervento delle forze dell’ordine che sono sopraggiunte stringendo la zona d’assedio. I carabinieri hanno raccolto le testimonianze della barista la quale, pur sotto choc, ha ricostruito i
fatti. Sulla base degli elementi raccolti gli investigatori proveranno a chiarire eventuali collegamenti con la rapina precedente. L’unica differenza riguarda l’orario: anziché agire di prima mattina erano entrati, infatti, in azione intorno alle 19.30. Per il momento non è stata ancora quantificata una refurtiva complessiva anche se stando a una stima approssimativa il bottino dovrebbe aggirarsi intorno al migliaio di euro.
e.marletta
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