E il vigile-vaticanista svela i segreti della Chiesa di Roma

VARESE Dario Delcuratolo è vigile urbano di professione e ricercatore storico per passione. La sua attenzione però è rivolta a un preciso ambito: la ricostruzione della storia delle Guardia Svizzera Pontificia. «Non è vero che gli abiti della Guardia Svizzera Pontificia sono stati disegnati da Michelangelo – ci confida – In nessun documento presente nell’archivio Vaticano viene confermata questa voce». La sua passione per questo particolae corpo militare nasce da un’innata fede e devozione per la religione cattolico-cristiana. Quando la nonna ha iniziato ad avere problemi di salute ha deciso di scrivere una lettera a Papa Giovanni Paolo II chiedendo di pregare per lei. Il Santo Padre ha ricambiato la missiva, rassicurandolo. Intanto, a inizio anni ’90, l’agente ha iniziato una ricerca che lo ha portato nel 2006 a pubblicare “Storia della Guardia Svizzera Pontificia”, edito da Macchione. Per recuperare informazioni attendibili, ha scritto al comando della Guardia Svizzera, instaurando una corrispondenza epistolare con un maggiore, anche capo dell’archivio, oggi diventato suo amico. Questa amicizia gli ha permesso negli anni di avere accesso anche all’archivio segreto del Vaticano che puntualmente, ogni anno, visita. Infatti, Dario nel 2002 ha incontrato Papa Giocanni Paolo II, era in Vaticano il giovedì che Giovanni Paolo II si sentì male e incontrò Benedetto XVI per l’ultima volta lo scorso giugno. «Tutto quei misteriosi luoghi

che vengono raccontati nel film Angeli e Demoni – racconta – io li ho visistati e vissuti». Dario, grazie alle sue ricerche in merito al corpo militare pontificio, possiede copie di documenti conservati nell’archivio del Vaticano risalenti al 1506: anno in cui Papa Giulio II trattò con gli Stati Confederati per ottenere 200 soldati svizzeri cattolici, noti per le ineguagliabili abilità militari e per la loro fedeltà. Gli Svizzeri (150 e non 200) arrivarono a Roma, e vennero benedetti dal Papa in piazza San Pietro, il 21 gennaio del 1506. La Guardia nel corso dei tempi si è sciolta e ricostituita in base alle epoche storiche ma a lei è sempre spettato il ruolo di protezione personale all’interno del Palazzo Apostolico del Santo Padre. Si tratta di un corpo militare addestrato che oggi conta 110 uomini e che svolge corsi di antiterrorismo e controspionaggio unitamente alla Gendarmeria della Città del Vaticano. Tutte le reclute prestano giuramento di fedeltà al Pontefice regnante e ai suoi successori il 6 maggio di ogni anno, data del sacco di Roma. Alla destra del Papa, durante i servizi di sicurezza, c’è sempre il comandante della Guardia Svizzera o un alto ufficiale. «Prima dell’extra omnes, all’interno della Sistina era presente come figura laica il comandante della Guardia svizzera: l’ultimo a lasciare la cappella».

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s.bartolini

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