Una serata da dimenticare per la Pallacanestro Varese, che al Palazzetto incassa una dura lezione dall’Olimpia Milano, capace di imporsi con un eloquente 94-61. Il divario tecnico e fisico tra le due squadre è apparso evidente sin dai primi minuti: dopo un quarto d’ora di gioco, la gara era già indirizzata, con Milano avanti di 18 lunghezze all’intervallo (50-32) e dominante sotto i tabelloni, dove il confronto a rimbalzo è stato impietoso (48-26 a fine partita).
Nel secondo tempo la sfida ha perso d’intensità, trasformandosi in un lungo monologo dell’Olimpia. Varese ha continuato a faticare in attacco, con percentuali basse (8/34 da tre) e poche iniziative al ferro, senza riuscire mai a trovare ritmo né soluzioni efficaci.
A deludere, ancora una volta, il playmaker Stefan Moody, apparso fuori dal contesto e poco incisivo nella gestione del gioco. Coach Ioannis Kastritis, a fine partita, non ha cercato scuse:
“Complimenti a Milano per solidità e intensità. Sapevamo di affrontare una squadra fortissima, ma abbiamo concesso troppi tiri facili e non abbiamo mostrato la giusta energia difensiva. Non voglio cercare alibi, dobbiamo crescere come gruppo e ritrovare lo spirito di sacrificio che caratterizza Varese. I tifosi ci hanno sostenuto anche oggi, e li ringrazio: dobbiamo meritare questo affetto.”
Il tecnico greco ha poi dribblato le domande su Moody:
“Non è il momento di parlare dei singoli. Serve lavorare insieme, rispettando le nostre regole e la nostra identità.”
Soddisfatto invece coach Ettore Messina, che ha elogiato la prestazione corale dei suoi:
“Abbiamo difeso bene sui loro tiratori e corso più di loro. Anche quando non avevamo soluzioni immediate, la squadra ha mosso bene la palla. È un passo avanti, ora speriamo di recuperare gli infortunati.”
Per Varese, seconda sconfitta in due gare e tante riflessioni da fare in vista del prossimo turno: servirà un cambio di marcia soprattutto nell’atteggiamento difensivo.