Ecco il mese decisivo

A cavallo tra febbraio e marzo ci si gioca una fetta di campionato. Sarà un trittico da brividi: Pordenone, Giana Erminio, Lumezzane

È tutta concentrata in questo mese la stagione della Pro Patria. A cavallo fra febbraio e marzo i tigrotti si giocano la fetta più grossa del campionato con ben tre confronti diretti in successione che potrebbero delineare la nuova classifica.

Non che i precedenti o i successivi confronti al trittico siano sminuiti: ci mancherebbe. Ma il calendario propone un tour de force da giocare al top della condizione psicofisica. Tre tapponi dolomitici con Zoncolan, Stelvio e cronoscalata di Plan de Corones.
Si comincia col turno infrasettimanale di mercoledì 4 marzo in casa con il Pordenone; domenica 8 c’è la trasferta con la Giana Erminio e sette giorni dopo la gara allo Speroni con il Lumezzane. Duecentosettanta minuti al cardiopalma in particolare i primi novanta, contro il Pordenone, al momento ultimo, ma con la gara da recuperare con la Giana in esterna rinviata venerdì scorso per neve.
Indubbio che siano tre confronti da vincere, ma fondamentali sono le tappe di avvicinamento che sono tuttaltro in linea. Anzi presentano delle asperità combinate coi pericoli, da far tremare i polsi. Si comincia sabato prossimo(ore16) con il Sud Tirol in casa, segue la gara con il Mantova di sabato 21 al Martelli(ore 19,30) e si chiude domenica 1 marzo in casa(ore 14,30) con il Como. Complessivamente sono in gioco diciotto punti.
Quanti ne riuscirà a mettere in cascina la Pro Patria? E’ un interrogativo da qualche milione di dollari. Il cuore risponderebbe il più possibile magari ipotizzando che dai tre confronti diretti la Pro si metta in tasca il massimo.
La ragione fa presente che, ai quei tre appuntamenti, occorre arrivarci con un vestito decente: nessuno pretende che si sia firmato. Di certo non deve essere rattoppato che al minimo sforzo si strappi.
Tre sembrano essere le condizioni per stare con una base di sicurezza al tavolo da gioco per impedire che sia il banco a vincere: una solida convinzione che la salvezza si possa conquistare o, in subordine, che si faccia leva a tutte le risorse mentali per non lasciare nulla d’intentato; una buona condizione atletica: senza corsa non si va da nessuna parte.
E buon ultimo, si fa per dire, una società che faccia sentire costante la sua presenza.

Non è facile liberare la mente dai cattivi pensieri, da una strisciante rassegnazione. E’ impegnativo rimettere la testa solo sul lavoro e sulla partita della domenica dopo mesi trascorsi a pensare ad altro, fra mille tensioni ed incertezze con l’aggravante di una classifica da far paura. Non esiste però alternativa al liberare la mente dalle scorie per cambiare verso alla stagione innestando il circolo virtuoso dei risultati.
E qui è centrale la figura di mister Montanari, finalmente un allenatore libero da vincoli o lacciuoli per accompagnare i suoi giocatori a pensare solo all’avversario di turno.
Correre. correre e correre. Da sempre, febbraio e marzo, sono stati i mesi cruciali della stagione; in questo periodo si decidono i campionati o, quantomeno, si dà loro una svolta da rafforzarsi nei mesi a venire e quei tre confronti diretti sono un ghiotta occasione da non lasciarsi sfuggire per scappare dall’ultimo posto.
E ci vuole una società con una dirigenza che sia sempre al fianco del gruppo tigrotto impedendo che vengano lasciati soli giocatori e allenatore. Sia continua ed autorevole la presenza degli uomini del presidente Filippi come un’ammiraglia dietro al gruppo, pronta a dare consigli ed anche le borracce.