Ecco la festa per eccellenza. Il Santo chiama i Monelli

Tutto pronto alla Motta per la ricorrenza di Sant’Antonio, per le sue tradizioni e per il celebre falò

Fervono i preparativi per il 16 gennaio, quando in piazza Motta torna l’appuntamento più atteso dai varesini: il falò di Sant’Antonio dei Monelli della Motta. E’ la festa dei desideri per eccellenza, quella dove da tradizione si incontra l’anima gemella, si esorcizza il freddo dell’inverno, si mangia qualche ghiottoneria e si incontrano gli amici davanti a un bicchiere di vin brûlé e a una frittella.

Difficile contare le edizioni del falò. C’è chi ritiene che la tradizione si ripeta da circa 400 anni. Quello che è certo è che l’evento non fu sempre ben visto come lo è oggi. Esiste infatti un articolo, datato 17 gennaio 1914, in cui si critica «…l’abitudine dei ragazzi di andare a raccogliere tutto il legname usato che capita loro sottomano per portarlo sulla piazza ad alimentare il falò (…). Essi si danno attorno a raccattare legna, là dove la possono trovare a portata di mano. E quando, come avviene di solito non la trovano, vanno a rubare nelle case gli attrezzi fuori uso, le scale, gli usci rotti, le sedie sgangherate, li tavoli senza gambe, e le portano al fuoco».

Ancora oggi sono i Monelli ad occuparsi della costruzione della pira, un lavoro emozionante, che richiede forza fisica e capacità. «E’ bello arrivare in piazza durante la mattina presto e sapere che lo spazio vuoto presto sarà occupato da una catasta di legna alta qualche metro. La fatica durante la costruzione è tanta, però quasi non ce ne si rende conto perché la giornata scorre velocemente tra battute, scherzi vari e pause seduti sulla catasta, sempre più in alto, e con una vista su via Carrobbio assolutamente particolare» è la testimonianza di .

Il programma della festa prevede, per lunedì 16 gennaio, alle 10.30, la celebrazione eucaristica nella chiesa di Sant’Antonio Abate, con la benedizione delle candele votive. Alle 18 è in programma un’altra messa. Il falò sarà acceso alle 21, alla presenza delle autorità cittadine (tra cui il sindaco , che è alla sua prima accensione) e di campioni varesini dello sport olimpico e paraolimpico che, con il loro impegno, hanno dimostrato che tutto è possibile.

Come da tradizione, dal modo in cui la pira prenderà fuoco sarà possibile trarre qualche auspicio sui mesi che ci attendono.

I bigliettini con i desideri potranno essere inseriti nella pira durante il pomeriggio, oppure durante la serata, consegnandoli ai vigili del fuoco. La festa continua martedì 17, alle 12 con la benedizione degli animali, dei pani e il lancio dei palloncini. Se il falò è una festa tanto sentita è perché costituisce un binomio indissolubile con la solidarietà e la partecipazione di associazioni di volontariato.

Come già avviene da qualche edizione a questa parte, il falò è diventato “social”. I partecipanti all’evento sono invitati a “postare” su Facebook e Twitter le foto del falò. Per la più bella c’è in palio la possibilità di accendere il falò nell’edizione successiva.

Il conto alla rovescia è partito: i negozi di piazza Motta sono impegnati nella vendita dei biglietti della lotteria benefica, la cui estrazione avverrà martedì 17 gennaio alle 21, nella sede dei Monelli della Motta di via San Francesco. Tra i premi ci sono salumi, prosciutti, cesti alimentari, profumi, gioielli e tanto altro.