Etichette nutrizionali: come leggerle e interpretarle

L'etichetta nutrizionale è un ottimo modo per capire la qualità di quello che stiamo comprando. E' importante prendersi il giusto tempo per comprendere cosa mettiamo nel carrello della spesa

Al supermercato siamo circondati da tantissimi prodotti, la nostra mente e i nostri occhi vengono attratti e stimolati da nomi, figure, colori e forme diversi; ci sembra impossibile aggirarci con destrezza tra la miriade di proposte presenti, tanto che alla fine andiamo sempre sul sicuro, mettendo nel carrello sempre gli stessi prodotti, senza nemmeno pensarci più di tanto e senza confrontarli con le altre opzioni.

Ci sono così tante scelte che alla fine ci sembrano tutte interscambiabili tra loro; pensiamo al reparto dei biscotti: scaffali interi stracolmi di pacchi di tutte le tipologie di biscotti, così tante che non ci permettono di fare una scelta pensata, ci mandano in confusione e finiamo per comprare sempre gli stessi quattro tipi. Ma come fare a capire se un prodotto ha una qualità più alta rispetto ad un altro? Semplice, leggendo l’etichetta nutrizionale!

Il Ministero della Salute ha pubblicato una breve guida1 per aiutare i consumatori nelle loro scelte, vediamo insieme qualche punto importante.

Sotto alla denominazione del prodotto, che ci chiarisce di che tipologia di alimento si tratta (esempio: biscotto, crackers, avena, pasta…), troviamo l’elenco degli ingredienti. Grazie alla nuova legge del 2014, nell’etichetta nutrizionale tutti gli allergeni devono essere evidenziati con un carattere diverso o scritti in grassetto, per poterli identificare a colpo d’occhio. Gli ingredienti sono elencati in ordine decrescente, dal più presente al meno presente: tornando all’esempio dei biscotti, quindi, se il primo ingrediente è lo zucchero, sarebbe meglio evitarli e sceglierne un’altra tipologia. È buona norma evitare di comprare alimenti di cui non si riconoscono gli ingredienti. Questo discorso vale soprattutto per la classe degli additivi alimentari, ovvero quei prodotti che vengono aggiunti alle formulazioni per conferire al prodotto caratteristiche organolettiche migliori. Tutto ciò che è indicato con “E-numero” fa parte di questa categoria; in base alle centinaia, possiamo collocarli nella categoria di appartenenza: E100-199 sono i coloranti, E200-299 sono i conservanti, E300-399 sono gli antiossidanti e così via. Non tutti sono dannosi, anzi! L’acido ascorbico, ad esempio, non è altro che la vitamina C! Un’aggiunta eccessiva di additivi, tuttavia, riduce la qualità dell’alimento, perciò, se ne vediamo troppi elencati tra gli ingredienti, andiamo avanti con la nostra ricerca.

Nell’etichetta nutrizionale, poi, troviamo la data di scadenza, il metodo di conservazione e le modalità d’uso. Sulla data di scadenza bisogna distinguere la dicitura “consumare entro” da “consumare preferibilmente entro”. Infatti, la prima rappresenta il limite oltre il quale il prodotto non deve essere consumato; mentre la seconda indica che il prodotto, oltre la data riportata, può aver modificato alcune caratteristiche organolettiche come il sapore e l’odore, ma può essere consumato senza rischi per la salute.

Vi è poi l’origine di provenienza e il luogo di distribuzione o di produzione. Nel codice a barre riportato la prima cifra rappresenta il Paese di produzione. Ad esempio, il numero 8 identifica l’Italia, quindi si può essere sicuri di acquistare un prodotto nostrano controllando anche questo numero.

Sono obbligatorie, infine, le indicazioni nutrizionali, con la tabellina, che tutti conosciamo, che riporta valore energetico, grassi, acidi grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine, sale per 100g di alimento.

In generale, il mio consiglio è quello di scegliere prodotti freschi, poco lavorati e con pochi ingredienti nell’elenco.

Tornando agli esempi pratici: se in un prodotto da forno il primo ingrediente è lo zucchero (o edulcoranti), escluderei quel prodotto per sceglierne uno con meno zuccheri aggiunti.

Evitiamo di acquistare prodotti solo perché hanno la dicitura “light” o “fit” o ancora “proteico” (ne avevo parlato in questo articolo): molti di essi contengono notevoli quantitativi di zucchero o simili, e il fatto di classificarli come “più sani” nella nostra testa, ci spinge a mangiarne molti di più rispetto alla porzione consigliata! Leggete bene le etichette nutrizionali quindi e, se il prodotto lo consente, cucinatelo in casa.

Nei prodotti da frigo e freschi meno ingredienti ci sono sull’etichetta e meglio è. Controllate, quindi, che non siano stati aggiunti conservanti, coloranti e additivi! Ad esempio, nello yogurt alla frutta o ai cereali spesso troviamo tanto zucchero aggiunto; è meglio quindi prediligere la versione bianca e arricchirlo poi noi con frutta fresca o cereali.

Prendiamoci il giusto tempo per fare la spesa: la nostra salute dipende da ciò che mangiamo!

1https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_215_allegato.pdf

Laura Nardi - biologa nutrizionista