VARESE Che mazzata sulla nostra economia, il falso. «Un mercato che vale 6,9 miliardi di euro e ne sottrae al fisco 1,7: senza contraffazione potremmo creare 110 mila posti di lavoro. Questi dati presentati oggi dal Censis, sono l’ennesima dimostrazione che il nostro Paese non può più permettersi di avere una legge (la legge 55/2010) sull’etichettatura dei prodotti tessili, che approvata a tempo di record e all’unanimità dal Parlamento nel 2010, risulta ancora inattuata per lo stop imposto dall’Europa».
A dichiararlo è il deputato della Lega Nord, Marco Reguzzoni, “padre” della legge 55 del 2010 la cosiddetta Reguzzoni-Versace in difesa del made in Italy.
In un momento di grave congiuntura economica – rilancia Reguzzoni – è necessario non perdere ulteriore tempo: Monti usi il suo peso anche personale per sbloccare le norme anti-contraffazione. La mia legge è nata proprio ascoltando il grido d’allarme lanciato anni fa dagli imprenditori del tessile. Poi l’appello: «Mi rivolgo a tutti coloro che hanno davvero
a cuore le sorti del nostro Paese e della sua economia – conclude Reguzzoni -. Facciamoci sentire in Europa per rendere applicabile la legge 55 che prevede un principio semplice, ma fondamentale: chi scrive “made in Italy” sulle confezioni può farlo solo se il prodotto è fatto nel nostro Paese. Se non lo facciamo moriremo di delocalizzazione».
m.lualdi
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