EUROVARESE: Sale l’urlo «Final four final four»

Fiba europe cup - L’Openjobmetis strapazza Anversa in gara-3 dei quarti e vola all’atto conclusivo
VARESE 105
ANTWERP GIANTS 93

Cronaca di una serata speciale, da ricordare, da amare nella sua unicità. In un palazzetto dal calore davvero commovente (nonostante si sia ben lontani dal pienone) inizialmente le due squadre fanno entrambe credere di basare il proprio gioco sui centri, Davies da una parte, Waldow dall’altra. È una finta: appena possono i padroni di casa corrono, ispirati da un Wayns in palla e capace di armarsi da solo. Il folletto di Philadelphia è concreto e spettacolare, così Wright, autore di un paio di numeri da cineteca in entrata. Varese è carica a molla nella sua interezza e l’efficace chiusura del canestro (davvero tentacolari gli uomini di Moretti in difesa) vale il primo strappo concreto (29-21 al 10’).È la strada giusta: lo sanno tutti i presenti sotto quelle volte che vorrebbero un altro stendardo da appendere. Kangur e compagni menano come fabbri in astinenza da ferro, Anversa sembra disorientata e caporiona nello sbattere contro il muro biancorosso: al 15’ è +13 (38-25) ed è un risultato che non fa una piega. Anche perché l’attacco gira come un orologio pure nel momento in cui la compagine di casa cambia lo spartito, scegliendo di camminare ed eseguire i giochi: contro la

zona la palla si muove bene, Wayns (già 19 alla seconda sirena) e Kuksiks bombardano, gli unici che provano ad opporsi dall’altra parte della luna sono il talentino Marchant e Waldow. Il 55-40 del 20’ dà sicurezza, non così il quarto fallo commesso in serie prima da Campani, poi da Davies, penalità che costringono Moretti a utilizzare Kangur ad oltranza e ad affiancargli un finto “4” come Ferrero. Niente paura: Kuksiks, oltre a spararla da dove gli compete e senza farsi pregare, si sacrifica a rimbalzo (dominio biancorosso nella specialità); Wayns prosegue nella sua gara totale, lo stesso fa Ferrero, sempre pronto quando c’è da fare canestro. Sono tutti segnali: al 27 è +19 (72-53) e tutto il Palawhirlpool è in piedi a tributare la sua ovazione. Meritata, perché nella serata più importante della stagione sul parquet danza una squadra da stropicciarsi gli occhi. Impossibile scegliere di raccontare un’azione: sono tutte belle. Impossibile scegliere il migliore tra quelli in maglia bianca: tutti sono assatanati, piacevoli da ammirare, tremendamente efficaci. L’84-64 del 30’ concede una passerella lunga 10 minuti, adatta ad assaporare il trionfo e il traguardo più bello. Finisce 105-93: Final Four, ovunque sarete organizzate, we are coming.