Il progetto di rigenerazione urbana dell’ex Isotta Fraschini può ufficialmente partire. Il Consiglio comunale di Saronno ha approvato l’adozione del Piano integrato di intervento sull’area industriale dismessa più grande della città, segnando un passaggio decisivo per il futuro urbano del territorio.
Niente rinvio: respinta la questione sospensiva
La seduta è stata preceduta da un clima di forte tensione tra maggioranza e opposizione, legato ai tempi ristretti di convocazione del Consiglio. In apertura dei lavori è stata presentata una “questione sospensiva” per chiedere il rinvio della discussione, avanzata dal consigliere di Forza Italia Lorenzo Azzi e sostenuta da tutte le minoranze. La richiesta è stata però respinta dalla maggioranza, consentendo l’avvio della seduta.
La presentazione tecnica del Piano è stata affidata all’architetto Ambrogio Mantegazza, che ha illustrato dati, numeri e caratteristiche dell’intervento previsto sull’ex area industriale.
Un nuovo volto per Saronno: verde e alta formazione
Nel merito del progetto è intervenuto l’assessore alla Rigenerazione urbana Nicola Gilardoni, che ha parlato di una svolta storica per la città. «Saronno si prepara a cambiare volto – ha dichiarato – superando un modello fatto solo di case e supermercati per puntare su un mix di alta formazione, parchi pubblici e mobilità dolce. Un progetto pensato per ricucire ferite urbanistiche aperte da decenni e valorizzare la posizione strategica della città tra Milano e Malpensa».
Un grande parco dal centro alla periferia
Elemento centrale del Piano è la realizzazione di un vasto parco urbano. Con oltre 62 mila metri quadrati di superficie, l’area verde sarà un sistema continuo capace di collegare la stazione ferroviaria alla zona sud della città. Il progetto prevede il recupero del bosco esistente e nuove piantumazioni – circa mille alberi – oltre a spazi dedicati allo sport, agli eventi all’aperto e al tempo libero. Un vero corridoio ecologico pensato come polmone verde per una città che convive con alti livelli di inquinamento.
Dalle fabbriche al sapere: nasce il polo dell’innovazione
Accanto al verde, la rigenerazione punta su formazione e innovazione. Il Master Plan include il recupero dell’ex scuola Bernardino Luini, destinata a diventare un polo di alta specializzazione tecnologica ITS. L’obiettivo è attrarre università e istituti di ricerca, creando nuove opportunità occupazionali e rendendo l’area un punto di riferimento per i giovani.
Residenze, servizi e mobilità dolce
Sul fronte edilizio, il progetto prevede un equilibrio tra pubblico e privato. Accanto alla residenza libera, circa 13 mila metri quadrati saranno destinati all’edilizia convenzionata e sociale, per rispondere alle esigenze delle fasce più fragili e dei lavoratori temporanei. Grande attenzione è stata riservata anche alla viabilità: parcheggi interrati per liberare spazio in superficie e nuove strade interne pensate per pedoni e ciclisti, con l’obiettivo di ridurre il traffico nel centro cittadino.
Un percorso ancora aperto e sotto controllo pubblico
«Non è una delega in bianco – ha concluso Gilardoni – ma un processo che richiederà controllo politico e presidio pubblico costante». Dopo l’adozione del Piano, l’iter proseguirà con la fase delle osservazioni e la valutazione di impatto ambientale. Il percorso verso l’approvazione definitiva è stimato tra i 120 e i 180 giorni.
Minoranze fuori dall’aula, sì di Obiettivo Saronno
Come annunciato, i consiglieri di minoranza di Saronno Civica, Forza Italia, Fratelli d’Italia e l’indipendente Luca Amadio non hanno partecipato al voto, ritenendo i tempi troppo ristretti per un’analisi approfondita. La Lega ha votato contro. Unica eccezione la consigliera di Obiettivo Saronno Novella Ciceroni, che ha espresso voto favorevole: «Non è un sì alla maggioranza, ma un sì nell’interesse esclusivo della città, perché Saronno non resti ferma per altri vent’anni».













