“Fai troppe docce”. Ventenne luinese evade dai domiciliari perché non sopporta più la madre

Agli arresti per reati di droga, il ragazzo era costretto in casa con la mamma con cui, tra un rimprovero e un litigio, non andava più d'accordo. Si è autodenunciato chiamando i carabinieri. Ma il giudice: "Non vada in carcere"

LUINO – Una serie di litigi, troppi rimproveri, una convivenza difficile. Per questi motivi un ventenne di Luino, arrestato per reati di droga, lo scorso fine settimana ha pensato che fosse meglio andare in carcere piuttosto che restare agli arresti domiciliari in compagnia della madre. L’ultima lamentela insopportabile? “Ti fai troppe docce. La vuoi smettere?“, avrebbe detto la donna al figlio che a quel punto ha preso una decisione decisamente singolare. Ha chiamato i carabinieri comunicando la sua intenzione di rinunciare al beneficio dell’alternativa alla cella. E lo ha fatto minacciando un’improbabile “strage”. I militari all’ascolto hanno provato a tranquillizzarlo, ma niente: il ventenne è uscito di casa per raggiungere la caserma dell’Arma. Per la legge si tratta di un’evasione in piena regola che prevede l’arresto in flagranza.

La scena si sposta quindi in tribunale lunedì mattina per il processo per direttissima. Il pm Massimo Politi, anche per via delle frasi minacciose pronunciate maldestramente dal ragazzo, non ha dubbi sulla sua pericolosità sociale e chiede che venga messo in carcere. Di diverso avviso il giudice Luciano Luccarelli, che non vede in quel giovanotto amante dell’igiene personale un così pericoloso criminale e lo “rimanda” ai domiciliari. Da parte sua l’avvocato difensore Corrado Viazzo, sentita la madre brontolona, afferma che tra i due si può arrivare a un accordo di pacifica convivenza in attesa di trovare una diversa soluzione.

Per ora il giovane torna nella casa familiare di Luino, senza che sia noto come andrà a finire la storia delle docce. C’è chi giura che dalla vicenda giudiziaria “ne uscirà pulito“. Mamma permettendo.