– Industria, turismo e logistica sono tre parole che devono essere connesse tra di loro affinché l’intero sistema possa funzionare», ha sottolineato , direttore di “Panorama”, introducendo l’incontro di ieri all’Università dell’Insubria sulle “” nell’ambito del tour “Panorama d’Italia”. Se non altro perché, ha sottolineato con una serissima battuta , vicepresidente di Mv Agusta, «fare impresa in Italia è da eroi, da matti».
Perché da noi, ha spiegato Girelli, «manca tutto: una politica industriale, il sostegno alla ricerca e alla filiera: io come manager sento una grande solitudine».
Eppure oggi viviamo in un mondo iperconnesso, dove la logistica, nel più ampio aspetto del suo significato, entra in ogni aspetto della nostra vita: «Il tema della logistica è strettamente legato allo sviluppo industriale – ha spiegato di Ibm Italia – ma anche all’attrattività delle città: più una città è connessa e la mobilità funziona bene, più è attrattiva».
Oggi a muovere le cose ci pensano le tecnologie: «Otto milioni di oggetti in Italia fanno viaggiare le informazioni di mobilità e di fluidità del traffico».
Impensabile dunque un’industria 4.0 senza connessioni: «Il futuro è un concetto di azienda flessibile che si configura su input e richieste che vengono dal mondo dei consumatori», ha spiegato Farioli. Anche i nostri “like”, i nostri commenti sui social, sono informazioni che regolano il mercato.Pensiamo a tutto ciò che movimenta la : parcheggiami.it, alibaba, tutti quei siti che vendono camere di hotel senza possederne alcuna, dimostrano che «c’è una nuova
filosofia alla base della logistica digitale». Ma di certo anche la logistica terrena e tradizionale ha le sue regole da rispettare. Nel mondo degli aeroporti le regole sono tantissime «e non ti permettono di aumentare la produzione» ha aggiunto di Sea, che di logistica e collegamenti se ne intende: «Noi colleghiamo ogni giorno 27 Paesi con voli intercontinentali». Ma, ha ricordato Del Bianco, «non siamo un hub e non lo saremo».
Una definizione che si è tolta di dosso nell’ormai lontano 2007, quando Alitalia strappò allo scalo varesino il 95% dei voli: «Allora ci guardammo in faccia, rischiavamo di chiudere. Eppure abbiamo preso la valigia e siamo andati a caccia di nuove compagnie». Missione riuscita: «Oggi da Malpensa transita il 50% delle merci italiane», ha aggiunto , direttore del centro ricerca logistica di Liuc, e questo fa di Malpensa il quinto aeroporto europeo per il trasporto merci.
E la missione di ogni giorno, ha continuato Del Bianco, «è quella di collegare Malpensa col resto del mondo senza avere un hub carrier». Il nostro territorio ha bisogno più che mai di infrastrutture: «Ma anche di giovani che sappiano gestirle», ha ricordato , amministratore delegato di Openjobmetis.
«Il mondo imprenditoriale è difficile, ma oggi dovete diventare supereroi e dovete specializzarvi in qualcosa, perché il mondo del lavoro non vuole più il generalista – ha detto ai ragazzi presenti – Oggi la ripresa c’è, noi la vediamo, e il lavoro c’è: i giovani devono essere il valore aggiunto del domani». I giovani devono portare le loro idee: «E qui i ragazzi sono fortunati – ha aggiunto, presidente di Finlombarda – perché Varese è ancora tra le prime 11 aree più industrializzate d’Europa: può offrire molto, e strutture come Finlombarda sono sempre presenti per finanziare nuove idee e start up».