«Farfalle: è un orgoglio europeo»

Il direttore Massimo Aldera a ruota libera dopo lo splendido secondo posto in Champions League. «Traguardo immenso, anche se c’è un po’ di rammarico per la finale. Il futuro? Non c’è nulla di certo»

Un argento europeo che inorgoglisce, un quarto di finale playoff già alle porte, un futuro societario ancora da scrivere. Di tutto questo abbiamo discusso con Massimo Aldera, direttore generale della Futura Volley, all’indomani della final four di Champions League a Stettino, chiusa dall’Unendo Yamamay al secondo posto dopo la vittoria per 3-0 nella semifinale con il Chemik Police, e la sconfitta per 0-3 subita nella finalissima con le turche dell’Eczacibasi.

«C’è solo soddisfazione per quello che abbiamo fatto – precisa Aldera – Soprattutto se pensiamo a tutto il percorso che ci ha portato a disputare la finalissima di Champions, un obiettivo per il quale tutte le squadre firmerebbero ad inizio stagione. Certo – aggiunge Aldera – ripensando alla partita con l’Eczacibasi resta un pizzico di rammarico non tanto per non aver vinto, quanto per non aver giocato una delle nostre gare migliori».
Ma è solo un piccolo rimpianto, ribadisce Aldera, in confronto alla grande gioia per il risultato raggiunto: «Quando abbiamo giocato la nostra prima final four di Champions, due anni fa a Istanbul, il pensiero era che non sarebbe stato facile ripetere quel tipo di esperienza. Non solo ci siamo riusciti, ma abbiamo addirittura migliorato il terzo posto dell’altra volta. Io insisto sempre sul concetto di “ambizione alta”, ma i risultati ottenuti dicono che è giusto puntare in alto: in cinque anni abbiamo vinto due Coppe Cev e partecipato a due final four di Champions: risultati che nessun’altra squadra in Italia ha raggiunto in anni recenti».

L’argento di Stettino è una bella soddisfazione anche sul piano personale: «Constatare che le scelte che ho fatto hanno condotto a questi risultati, mi rende orgoglioso. Ci sono stati in questa stagione momenti pieni di difficoltà e problemi, si chiedeva la testa di questo e di quest’altro, ma con fermezza siamo andati avanti con il lavoro che avevamo impostato, guardando sempre un po’ più in là rispetto al risultato immediato: la squadra doveva essere pronta per determinati obiettivi, e uno di questi è stato centrato alla grande». L’exploit in Champions può attrarre nuovi investitori? «Risultati di questo tipo possono aiutare a entrare in contatto con nuovi potenziali sponsor e a tenere vicini quelli che già ci sono. La prossima sarà una stagione di grandi cambiamenti, anch’io, come ho già anticipato, potrei passare la mano e di conseguenza bisognerà

rivedere parecchi aspetti dell’organizzazione del club. Bisogna che ci sia chiarezza – sottolinea Aldera – Con gli attuali investitori abbiamo impostato dei discorsi ma non siamo ancora arrivati a una conclusione positiva, e questo è un punto critico perché siamo un po’ in ritardo». Impossibile che Aldera cambi idea e resti al timone della società di via Maderna? «Si può sempre cambiare idea, ma dovrebbe succedere qualcosa che muti il quadro di base». Che cosa? «Se ci fosse la possibilità di un rilancio sotto il profilo delle disponibilità finanziarie, potrei restare, perché neanche a me piacerebbe buttar via un’esperienza maturata in tanti anni. Questi però sono argomenti che affronteremo nelle prossime settimane: al momento la priorità è chiudere al meglio questa stagione. Neanche il tempo di disfare le valigie che ci sono già i playoff da giocare».

Con quali aspettative? «Sappiamo che, quando si esprime al massimo, la nostra squadra può competere con chiunque. È anche vero che in campionato il rendimento è stato altalenante. Io credo comunque che la squadra abbia ancora delle motivazioni forti. Come sempre, chiederò loro di far parlare il campo e di rimanere concentrare: c’è un lavoro da finire».