“Il ticket al Del Ponte si chiama parcheggio”. Hanno gridato il loro slogan per tutto il centro città le “super” donne che ieri hanno rappresentato il Comitato dipendenti ospedale Del Ponte durante la manifestazione contro alcune scelte della giunta Galimberti.
In questo caso in cima alla lista c’è il nuovo piano per la mobilità. «Noi oggi siamo qua anche in rappresentanza dei bambini che al Del Ponte ci devono andare perchè malati», hanno detto infermiere e ostetriche. Che chiariscano: «Il comitato è apolitico e che il nuovo piano sosta ci danneggi non lo diciamo oggi per la prima volta». I dipendenti del Del Ponte hanno trovato una soluzione «grazie all’azienda – precisa , una delle portavoce – non grazie al Comune». È l’azienda ospedaliera che ha “trattato” con la proprietà del posteggio di via Lazio affinchè il costo mensile di un parcheggio per chi guadagna 1.500 euro al mese scendesse da 46 a 25 euro. È l’azienda che si è resa disponibile a mettere a disposizione un servizio navetta che “scorti” il personale in orario notturno sino al posteggio. In una zona «non proprio sicura». «Ci auguriamo che questo servizio possa partire il 30 ottobre come deciso – dice De Santis – questa è la sola possibilità che abbiamo per poter parcheggiare l’auto che ci “porta” al lavoro ogni giorno». Perchè bus negli orari in cui prendono servizio infermiere e ostetriche non ce ne sono: «E nemmeno ci sono navette in quegli orari per i parcheggi esterni al centro. Per noi nessuna possibilità di Park&Bus. Eppure – prosegue De Santis – questa è una delle richieste avanzate al sindaco».
Come quella di liberare vie limitrofe all’ospedale e abbassare il costo dell’abbonamento utenti frequenti in quelle zone. Costo che oggi ammonta a 55 euro. «Una richiesta, rimasta senza risposta, che voleva andare incontro ai bambini. Ai genitori che hanno i loro bambini ricoverati in ospedale”.
Come chiedere «a una mamma che porta il figlio piccolo per un ciclo di chemio di percorrere più di 800 metri con il piccolo malato in braccio?». De Santis conclude: «Anche per questo avevamo chiesto al sindaco di riservare almeno metà di posti auto in piazza Biroldi a questi genitori. Posteggi rosa in aiuto ai bambini. Anche qui non abbiamo ricevuto risposta».