Febbre del Nilo, 11 casi in Lombardia.

Vicepresidente:monitoraggio costante

La sorveglianza veterinaria ha mostrato la circolazione del virus della febbre del Nilo occidentale in tutte le province della Lombardia ad esclusione di quelle di Monza, Lecco, Bergamo, Sondrio.

I casi confermati di West Nile aggiornati a lunedì 8 agosto in Lombardia sono 11.

Tra questi 4 casi neuroinvasivi (casi gravi con paziente ricoverato con sintomatologia neurologica ad esempio meningoencefalite), 3 febbri (casi non gravi, il sintomo rilevante è la febbre) e 4 donatori (riscontrati casi in donatori asintomatici identificati tramite screening sulle sacche di sangue).

Le diagnosi nei casi umani sono state confermate dai due laboratori di riferimento, l’Irccs di Pavia e l’Asst FBF-Sacco di Milano.

Non esiste una terapia specifica e, nei casi gravi, è esclusivamente di supporto.

Regione Lombardia raccomanda quindi di adottare tutte le misure di prevenzione per evitare le punture di zanzare: possono essere utilizzati repellenti quando si soggiorna all’aperto; insetticidi e zanzariere per gli ambienti chiusi.

Il virus viene trasmesso principalmente dalle zanzare in particolare quelle del tipo Culex, talmente diffuse nell’area del Po da essere state ribattezzate “zanzare notturne padane”. Oltre alla trasmissione per mezzo della puntura di zanzara, il virus può essere trasmesso, molto più raramente come sottolinea l’Iss, l’Istituto superiore di Sanità, da trapianti di organi, trasfusioni di sangue e per via fetale in gravidanza. Il periodo di incubazione varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.

La febbre del Nilo occidentale è, nella maggior parte dei casi, una malattia asintomatica. I sintomi, dice l’Iss, sono febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. La loro intensità è variabile: come hanno dimostrato i due casi del lodigiano, negli anziani i sintomi possono essere più gravi, mentre nei bambini è più frequente una febbre leggera, mediamente più alta nei giovani, accompagnata da arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari.

Interventi efficaci

Alcuni semplici interventi possono essere efficaci a ridurre la diffusione della zanzara: in orti e giardini, è utile coprire con coperchi ermetici, teli di plastica o zanzariere ben tese, tutti i contenitori utilizzati per la raccolta dell’acqua piovana da irrigazione (cisterne, secchi, annaffiatoi, bidoni e bacinelle).

In cortili e condomini è importante pulire un paio di volte all’anno tombini e pozzetti, applicare una zanzariera a maglia fine sopra il tombino per impedire alle zanzare di deporvi le uova, durante la stagione umida, trattare ogni 15 giorni circa i tombini e le zone di scolo e ristagno con prodotti larvicidi.

Ed ancora, nelle grondaie, verificare che siano pulite e non ostruite. Nei cimiteri introdurre il prodotto larvicida nei vasi di fiori freschi o sostituirli con fiori secchi o di plastica. Nei sottovasi è utile non far ristagnare acqua al loro interno e, se possibile, eliminarla. Infine negli abbeveratoi di animali è necessario cambiare quotidianamente l’acqua e lavarli con cura.