VARESE Luciano Dalla Bona non ce l’ha fatta. Il varesino di 64 anni che nel pomeriggio di domenica scorsa è scivolato mentre, con un amico, cercava funghi nei boschi dei Piani dell’Avaro è morto ieri mattina.Troppo gravi le lesioni alla testa provocate dalla caduta, e a nulla è valso l’intervento chirurgico al quale è stato sottoposto nella notte: Luciano lascia la moglie Gisella e la figlia Francesca. Origini venete ma cresciuto a Induno Olona dove si era trasferito da ragazzo, Luciano Dalla Bona si era spostato poi a Casbeno dopo il matrimonio. Un’icona del calcio dilettantistico (per anni ha giocato a Induno, per poi sedersi sulla panchina per allenare i ragazzi), il nipote Daniele è un affermato calciatore che lo scorso anno ha giocato nel Modena (serie B). Luciano conosceva benissimo i boschi dove è avvenuto il tragico incidente: la moglie è originaria di Cusio, e proprio nel paese bergamasco la coppia era solita trascorrere le vacanze. La vita di Luciano era già stata segnata da una terribile tragedia: nel 1992, a causa di un incidente domestico, era infatti morta (proprio nell’abitazione di Cusio) la figlia Carolina che all’epoca aveva nove anni.Luciano era cognato di Roberto Bof, notissimo giornalista varesino da anni in prima linea a fianco dell’attività sportiva per disabili: «Una grande persona – ci ha raccontato con un filo Roberto, che era legatissimo al cognato – so che quando muore qualcuno si dice sempre così, ma Luciano era davvero un grande. A Induno lo conoscevano tutti, ha giocato nelle fila dell’Aurora fino ai quarant’anni e poi si è messo ad allenare. Ora faceva il nonno: era in pensione, e con il
tempo libero che aveva era spesso a Cusio, il paese originario della moglie. Era la classica persona capace di fare tutto: aggiustava ogni cosa, era sempre pronto a dare una mano a chiunque».A Luciano è stato fatale il trauma in seguito alla forte botta alla testa: «Mi hanno detto – ha riferito Roberto Bof – che subito dopo essere caduto si è lamentato per il dolore ed è rimasto cosciente: purtroppo è scivolato in un punto molto ripido dove la vegetazione era piuttosto folta, e le operazioni di recupero sono state lunghe e difficili». Luciano è arrivato agli Ospedali Riuniti di Bergamo in condizioni già critiche: «Il chirurgo che l’ha visitato ci ha dato subito poche speranze, dicendo che in trent’anni di esperienza non aveva mai visto una persona ancora viva con un ematoma delle dimensioni di quello che aveva Lucio. L’ha subito operato e l’intervento è riuscito, ma nella notte le condizioni sono precipitate e questa mattina ci ha lasciato. Come ultimo gesto, a testimonianza della sua grande generosità, sono state donate le cornee».Una vita, quella della famiglia Dalla Bona, segnata da un altro evento terribile: la morte della figlia Carolina, vittima di un incidente domestico proprio nella casa di Cusio. «Esattamente vent’anni fa moriva la mia nipotina di nove anni, ora il Lucio: davvero, non so cosa pensare». Resta un velo di mistero sulla dinamica dell’incidente: «E’ stato scritto che Lucio sarebbe scivolato per cinquanta metri: chi era con lui invece dice che ha fatto un volo di due metri, finendo in mezzo alla boscaglia. Purtroppo però ha picchiato la testa. È stata una caduta banale, ma adesso Lucio non c’è più».
s.bartolini
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