Ferno, perseguita l’ex moglie sotto casa e al telefono: scatta il divieto di avvicinamento

L'uomo, un 58enne, non accettava la separazione dalla donna: dieci mesi di insulti, minacce e aggressioni anche fisiche. Indagato per il reato di atti persecutori dovrà mantenere una distanza di almeno 500 metri dalla vittima

FERNO – A seguito di una mirata attività d’indagine, i Carabinieri della Stazione di Lonate Pozzolo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti di un cinquantottenne italiano per il reato di atti persecutori nei confronti della moglie dalla quale si stava separando.

Le indagini, avviate nel mese di agosto dello scorso anno a seguito delle denunce sporte dalla donna presso la Stazione Carabinieri, hanno consentito di acquisire gravi indizi in relazione alla sussistenza di una reiterata attività vessatoria posta in essere dall’uomo nei confronti della moglie cinquantasettenne a seguito della fine della loro relazione.

In più circostanze, susseguitesi negli ultimi dieci mesi, l’uomo si è presentato presso l’abitazione dell’ex moglie cercando di convincerla a tornare insieme, offendendola ed ingiuriandola. Le molestie, che avvenivano anche per telefono, si erano rivelate eccessivamente insistenti ed invasive, traducendosi anche in offese, minacce ed aggressioni fisiche, e, dunque, non più tollerabili,tanto da causare uno stato di timore ed angoscia per la vittima.

Il gip di Busto Arsizio ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari a carico dell’indagato, accogliendo la richiesta della Procura di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti dell’uomo, che ora dovrà mantenere una distanza di almeno 500 metri dalla vittima.