Fiammata finale. E il camino è pieno di legna

È l’11’ della ripresa quando il Varese, dopo un primo tempo da “grande” – il migliore al Franco Ossola e forse, in assoluto, dell’intera stagione – incassa il gol dell’ex Luca Scapuzzi. Uno spiffero gelato, di quelli che entrano nelle ossa e manderebbero ko chiunque: domini il primo tempo, prendi due pali, costruisci, schiacci gli avversari; rientri in campo, vai a un passo dal gol che già meritavi, ti prepari allo sforzo massimo per vincere, entra un ex, lasci passare un solo, singolo cross, zampata e palla in fondo al sacco.

Silenzio, stupore, incredulità. Brividi. Perché, nel frattempo, il Chieri è avanti contro il Borgosesia. Perché, soprattutto, fin lì in campo c’era stato solo il Varese, in un primo tempo che – dopo il giro di campo dei bimbi della Scuola Calcio biancorossa e i palloncini in cielo per Martino – i biancorossi avevano preso in mano da subito. Da superare c’è una squadra quadrata che aggredisce a centrocampo per non permettere la costruzione del gioco palla a terra. Il Varese va così al lavoro sulle fasce, a partire dal 15’, quando Scapini, servito in no look da Giovio, allarga su Becchio e gli indica l’autostrada in cui l’unico casello è Pirola. Il biondo laterale parte palla al piede cambiando le marce una dopo l’altra e, al limite sinistro dell’area, aziona il telepass per alzare la sbarra: difensore superato, area conquistata, sguardo in mezzo e destro maligno sul primo palo, che sbatte sul montante, attraversa l’area e viene liberato dalla difesa.
Al primo rintocco ne segue un secondo, 6’ più tardi: punizione di Giovio dal lato sinistro, la palla passa nel mucchio senza deviazioni, batte nel cuore dell’area piccola e si appoggia sul secondo palo; Scapini, troppo “sotto”, prova a correggere in rovesciata, senza successo. Zazzi dalla distanza calcia debole (28’), poi è nuovamente Becchio a cercare la puntura (33’): velo di Scapini per Giovio, palla sporcata che raggiunge il numero 11, piazzata sul secondo che Perniola respinge e che Scapini, ancora, non riesce a trovare per sbatterla in porta. Rolando, disturbato, spara alto (36’), Giovio su punizione golosa non trova il bersaglio e si rammarica con se stesso (42’).
La Pro Sesto è tutta, e solo, nel calcio piazzato di Battaglino che scavalca la barriera e viene spinto in angolo da Pissardo (44’).
Dopo le partitine dei bimbi all’intervallo, rientra un Varese pronto alla sua classica sfuriata d’inizio tempo. Che sembra già quella giusta al 2’. Becchio ubriaca ancora Pirola e crossa morbido in area piccola, dove Scapini sgomita e riesce a metterci la zucca: fiato sospeso in tribuna, la palla sembra destinata a entrare ma Perniola si supera smorzandola con le mani e raccogliendola un istante dopo, protetto da Cortinovis. 10’: si alza dalla panchina della Pro Sesto e entra in campo Scapuzzi, ex Varese arrivato a Sesto San Giovanni quattro giorni fa. 11’: Battaglino punta Viscomi, trova lo spiraglio per crossare, Scapuzzi vede volare la palla davanti agli occhi e gli dà una pedata per metterla in rete: 0-1.

Eccolo, lo spiffero gelato. Quello che manderebbe ko chiunque. O meglio, chiunque altro. Non il Varese, non questo Varese. Non il Franco Ossola, non questo Franco Ossola, pieno di bimbi nel giorno di Martino. Sono loro i primi a infilarsi sotto la coperta per alzare la temperatura: cantano “Varese-Varese”, seguono la partita con l’attenzione di chi prova a scoprire qualche segreto e con la curiosità di immaginarsi

un giorno sul centrale di Masnago. I minuti passano, il Varese cerca di scrollarsi di dosso il freddo. Al 16’ Scapini la lascia sul vertice sinistro per Giovio, che prende in velocità Cortinovis e prova la “puntina” velenosa sul primo (al posto dell’assist di ritorno): Perniola copre e respinge. Scapini chiede due rigori in fila (tocco di mano e blocco ai suoi danni), l’arbitro dice no (17’).

La Pro Sesto si rinchiude nel fortino, il Varese non trova sbocchi. Serve uno spazzacamino, che non abbia paura di sporcarsi per stappare la situazione. Baiano lo chiama: è Piraccini (dentro al posto di Rolando, 24’: Varese col 4-2-4). In aiuto arriva anche Bottone, con un carico di legna. Ferri butta nel fuoco la diavolina, Viscomi carica di ceppi il camino biancorosso. Che ribolle, sempre più gonfio, pronto a scoppiare. Va solo stappato. Ci pensa lo spazzacamino (44’): fiondata di Viscomi sul limite, Scapini salta in anticipo e spizza alle sue spalle, Piraccini si muove freneticamente e si lancia sulla palla, bruciando sul tempo il portiere della Pro Sesto. Il fuoco divampa e scalda anche il Borgosesia, che con Zamparo (ex Varese, pure lui) pareggia contro Chieri. La temperatura in vetta (-1) non cambia e il camino è carico: la famiglia biancorossa è pronta ad affrontare l’inverno.