Fiat/ Scatta terzo turno, al via referendum

Torino, 13 gen. (TMNews) – Sono arrivati alla spicciolata gli operai di Mirafiori del terzo turno lavorativo, i primi chiamati a votare al referendum per dire sì o no all’accordo per lo stabilimento torinese siglato da Fiat e sindacati ad eccezione della Fiom. Complessivamente il Lingotto ha promesso di investire un miliardo di euro a Mirafiori, ma solo se al referendum vinceranno i sì anche solo con il 51% dei consensi. Le operazioni di voto sono iniziate da pochi minuti e l’esito finale è atteso per la nottata di domani, quando voteranno gli operai del primo e del secondo turno.

Nel corso della giornata la Fiom ha tenuto due assemblee per spiegare i termini dell’accordo proposto da Fiat e le ragioni del suo no, anche solo a una “firma tecnica, che equivarrebbe a una sconfitta”, come ha detto oggi il responsabile Fiom auto, Giorgio Airaudo.

Fra gli operai sembra prevalere il sì all’accordo anche se molti si ritrovano nelle posizioni della Fiom e condividono le ragioni del no. La posta in gioco è molto alta: il futuro di Mirafiori e, forse, della stessa presenza di Fiat in Italia.

Ai cancelli di Mirafiori i lavoratori
che stanno entrando per il turno di notte sono tra i primi a
votare. “Stiamo fra l’incudine e il martello. Ci credo poco alla
minaccia di Marchionne che porti tutto in Canada”. La maggior
parte degli operai ai tornelli della porta 2 dicono di essere
convinti di votare per il sì: “Voto per la pagnotta e le
bollette” dice uno degli operai. Un altro che non vuole
sbilanciarsi su cosa voterà taglia corto con “c’è troppa
pressione, la gente qua dentro è sotto pressione”.

C’è poi chi dice: “Sono convintissimo, assolutamente non intravedo alcun pericolo nel votare sì”. E alla domanda di un cronista che gli chiede se l’accordo del 23 dicembre non gli sembri un ricatto si gira per dire un secco “no”. Altri ancora aggiungono: “Dobbiamo difendere il posto di lavoro, voto sì perchè voto per il lavoro”. E ancora: “Abbiamo persone a casa, un mutuo da pagare, penso che la maggioranza voterà sì”.

Mma-Prs/Sar

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