Filippine; Vagni:mi hanno trattato bene, ma temevo decapitazione


Manila, 12 lug. (Ap)
– Eugenio Vagni ha raccontato di essere stato trattato bene dai suoi sequestratori del gruppo islamico Abu Sayyaf, che lo chiamavano ‘Apo’, un termine locale che sta a indicare rispetto per le persone anziane.

L’ingegnere italiano ha perso circa 20 chilogrammi in sei mesi di prigionia, nutrito solo a riso e pesce. Tuttavia, il volontario della Croce rossa ha raccontato che i rapitori lo hanno curato quando ha contratto il colera e gli evitavano il trasporto di pesi quando era stanco. Vagni ha però ammesso di aver vissuto con il costante timore di essere decapitato. Intervistato dalla ABS-CBN, l’ingegnere ha detto di aver immaginato spesso “la mia testa in un grande cesto”.

Vagni era stato rapito con due colleghi della Croce rossa il 15 gennaio scorso nell’isola di Jolo. Il volontario della Croce rossa è rientrato a Manila, dove si è riunito con la famiglia.

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