Sono stati giorni intensi, carichi di adrenalina e fatica, quelli vissuti da Filippo Cappelletti in Norvegia, dove ha rappresentato l’Italia agli Europei Under 23 di atletica leggera, tenutisi nel fine settimana a Bergen. L’atleta classe 2003 di Arsago Seprio, tesserato per l’Osa Saronno, ha centrato la finale dei 200 metri, chiudendo in sesta posizione con un crono vicino al proprio personale.
Un risultato che, a distanza di qualche giorno e con la giusta lucidità, riempie di orgoglio il giovane sprinter. «Sono tornato stanco ma soddisfatto. Le condizioni in gara mi hanno aiutato a spingere al massimo e a ottenere il piazzamento che cercavo», racconta Cappelletti. L’obiettivo era chiaro, e la finale lo conferma: il talento c’è e i margini di crescita pure.
La medaglia è rimasta a pochi decimi di secondo, ma nessun rammarico: «Il finale di gara è sempre stato il mio punto debole. Sapevo che sarebbe stato difficile recuperare nell’ultima parte, ma ho dato tutto e non potevo fare molto di più».
Meno fortunata l’esperienza nella staffetta, dove le cose non sono andate secondo le attese. Un piccolo neo in un campionato europeo comunque positivo, soprattutto alla luce delle difficoltà fisiche superate negli ultimi anni. «Finalmente sto bene. Ho avuto una microfrattura al piede che mi ha fermato a lungo, seguita da un’ernia risolta in fretta ma arrivata a ridosso degli Assoluti. Ora però è tutto superato e mi sento in forma».
Lo sguardo ora si sposta ai prossimi impegni, a partire dagli Assoluti di atletica leggera in programma a Caorle il 2 e 3 agosto. «Ci arrivo senza pressioni, e forse è un bene. Dopo l’Europeo, punto semplicemente a fare il meglio possibile».
A lungo termine, però, Filippo sa dove vuole arrivare: migliorare la gestione di gara, lavorare sul finale e continuare a crescere con costanza. Un passo alla volta, sempre più veloce.