– E il settimo giorno il Baff fece festa: l’edizione 2016 si chiude stasera con la premiazione al teatro Sociale e la risottata in piazza San Giovanni. L’appuntamento è alle 19 con il red carpet davanti al teatro: sfileranno la madrina del festival , che ritirerà il premio per l’opera prima, (meravigliosa interprete drammatica oltre che spietata funzionaria nell’ultimo Zalone) che il Baff incorona miglior attrice, e ancora, , , . Per tutti una passerella informale, poi la premiazione presentata dal direttore artisticoe alle 20.30 tutti in piazza San Giovanni per un piatto di risotto e con gli ospiti della serata tra chiacchiere, selfie e autografi.
Com’è stato per tutta la kermesse, niente inviti né biglietti: il teatro Sociale e a maggior ragione la risottata in piazza sono aperti a tutta la città. Più che una serata di gala, quindi, una vera e propria festa: «L’invito è esteso a tutti – afferma il presidente del festival- tanto al pubblico che in questa settimana ci ha accompagnati quanto a chi non si è mai avvicinato al festival: è l’occasione di togliersi la curiosità per poi essere dei nostri alla prossima edizione». È proprio il crescente successo di pubblico uno dei maggiori motivi di soddisfazione degli organizzatori, che salutano in chiusura le sale costantemente piene, la partecipazione attenta e sentita degli spettatori e la conferma di sinergie importanti con altre istituzioni del territorio, a cominciare dalle scuole: proprio ieri si è conclusa la rassegna “Made in Italy – Scuole”, da sempre uno degli assi portanti del festival, coordinata da Celeste Colombo e Paolo Castelli. «In una settimana abbiamo portato al cinema 2700 ragazzi di tutte le scuole superiori della città – spiega Castelli – tra le nostre proposte, film giovanili dal sapore rock come “La felicità è un sistema complesso” di Zanasi ma anche titoli più complessi con cui i ragazzi raramente si confrontano: è il caso di “Youth” di Sorrentino e “Per amore vostro” di Gaudino, che analizzeremo insieme agli studenti del liceo Daniele Crespi».
E a conferma della vocazione interdisciplinare che caratterizza la kermesse, è stato affollatissimo ieri l’incontro con e . Un’occasione per parlare dei primi mesi di navigazione de “La nave di Teseo”, la nuova casa editrice fondata da Sgarbi e altri in risposta alla così detta operazione Mondazzoli: «L’armatore della nostra nave è stato Umberto Eco – ha detto Sgarbi – che ha creduto in quest’avventura non per bisogno ma per principio». Una boccata d’aria, secondo Buttafuoco, in un’epoca in cui «solo la spazzatura rischia di diventare il parametro di un mercato nobile come quello della parola».